Anche i baby viaggiano alla stessa andatura della prima squadra: tre vittorie su tre in avvio di campionato. Fresca di guida tecnica, la formazione Primavera, ora affidata a Saurini, ha centrato il filotto proprio come Pandev e soci. E che filotto: vittoria in casa a spese della Roma, exploit a Crotone, il tris con l’Ascoli sempre sul campo di Aversa, diventato il campo-base degli azzurrini. Otto i gol realizzati, proprio come gli undici di Mazzarri, quattro, invece, quelli subiti (due in più).
L’avvio della Primavera in campionato ha sorpreso un po’ tutti, a partire dagli addetti ai lavori. Nessuno poteva immaginare una partenza così scoppiettante. Il Napoli è una formazione che impiega ragazzi al di sotto della quota prevista per la categoria. E in una sola occasione, contro l’Ascoli, ha dato spazio a un elemento della prima squadra (Donadel). La strategia è quella di valorizzare quanto più è possibile i ragazzi al di sotto dei diciotto anni.
IL MODULO – La Primavera, per il momento, adotta un modulo diverso da quello prescelto da Mazzarri. Saurini ha preferito partire dal quattro-quattro-due, prefiggendosi più in là di modificarlo. E prima di metterlo in pratica ha voluto parlare con i ragazzi e capire le loro caratteristiche tecniche. Intanto il sistema tattico sta dando i suoi frutti. La squadra si muove con buona disinvoltura e non potendo contare sull’ultimo arrivato, il difensore centrale polacco, Lasicki, classe ‘95, per motivi burocratici, Saurini ha spostato al centro il giovane Savarise. Ma altri si sono messi prepotentemente in luce: l’esterno di difesa, Guardiglio, classe ‘96, l’altro difensore Celiento (già in ritiro con la prima squadra), il mediano di rottura, Palma, e l’attaccante Tutino, anch’egli classe ‘96, uno degli elementi più promettenti.
