NAPOLI – Stesi sul prato da una saetta a tempo scaduto. Con le teste fra le mani, le lacrime ad irrorare l’erba, svuotati. Dopo un match vissuto intensamente, con la manetta aperta al massimo, ecco la beffa che proprio non ti dovresti più aspettare. E invece sì: la botta di Febas al minuto 94 più secondi (2-1 per i padroni di casa il risultato finale), insaccatasi sopra la testa di Scalese, è stata devastante. Dal picco adrenalinico all’istantaneo sconforto più totale, tutti letteralmente sprofondati nel terreno dell’Estadio Alfredo Di Stefano, dove peraltro c’erano sugli spalti centinaia di sostenitori azzurri. Però, poi c’è sempre un però. Mazzata inopinata e va bene, stop al cammino in Youth League ok, ma anche una presa di coscienza d’importanza fondamentale. Perché quella disperazione improvvisa è stata presto sostituita dalla convinzione, nonché soddisfazione, di aver fatto più dell’impossibile.
ALLE CORDE – Di aver sfiorato realmente il passaggio ai quarti di finale. La Primavera azzurra è stata infine affondata dalla corazzata galactica, ma con che fatica. «Sì, è vero. Dopo il fischio finale mi si è pure avvicinato un cronista locale dicendomi: temevo che alla fine sareste passati voi». E questo la dice veramente lunga su ciò che si è visto in campo dopo un primo sbandamento.
CONTROMOSSA – Giampaolo Saurini di certo non ha smaltito ancora la cocente delusione, ma nemmeno smarrito la tempra del combattente, di quello che sceglie sempre il bicchiere mezzo pieno. «Anche stavolta ne usciremo fortificati. Per come sono andate le cose meritavamo i calci di rigore. Certo, il primo tempo l’abbiamo offerto a loro: eravamo contratti, perdevamo tutti i duelli individuali, non facevamo quello che avevamo messo a punto nei giorni precedenti il match. Addirittura studiando la notte i video dei loro incontri. Poi, per forza di cose, ma ci tengo a ribadire che seguiremo sempre il diktat tattico della prima squadra, abbiamo dovuto correggere il modulo, creare con la difesa a tre quella superiorità numerica necessaria a bloccarli. E ci siamo riusciti per un tempo intero. Uscire così è ingiusto. Loro hanno segnato otto secondi dopo i 4 minuti di recupero. L’arbitro avrebbe dovuto fischiare a calcio d’angolo battuto, ma ha fatto proseguire e c’è stato il gol dopo due nostre respinte. E poi, alla richiesta di spiegazioni, ha fatto spallucce. I ragazzi hanno chiaramente sofferto, ma adesso sono più tranquilli. Li ho abbracciati uno ad uno facendo capire loro che sono stati eccezionali. Alla fine abbiamo cenato con gli avversari alla mensa del centro sportivo, in un clima molto più disteso. Continueremo con questa determinazione: oggi ci alleniamo alle 14,30, domenica arriva la Reggina e noi vogliamo tenerci stretti i play-off».
Fonte: Corriere dello Sport
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