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Prima vittoria per il Napoli e prima partita per il nuovo acquisto Michu

Gli ultimi saranno i primi? Non ditelo a Michu: è arrivato per ultimo in ritiro e per ultimo è sceso in campo nell’amichevole con il Feralpi Salò.Anzi,penultimo.Ma poco cambia.Appena la sua sagoma inconfondibile si alza dalla panchina azzurra, dagli spalti, inesorabile,parte qualche spiritoso miagolio. D’altronde,con quel nome, difficile scamparlo. In campo lascia intravedere un bel po’di cose interessanti. Probabilmente per fare un favore a Pandev, che ha sempre detestato giocare alle spalle della prima punta e figurarsi se lo fa adesso, si piazza alle sue spalle, in una sorta di trequartista che in certe movenze ricorda un po’Kakà. Prende palla e la smista di qua e di là,cerca ovviamente di fare un po’ di copertura che, a dir il vero, gli riesce anche molto bene. Il clan degli spagnoli con lui si arricchisce di un uomo di grande personalità. D’altronde non è facile trovare in questo ambiente uno che pur di salvare il suo club del cuore,l’Oviedo,ne ha acquistato le quote cercando di mantenere riservata la percentuale di acquisto. Negli ultimi due anni ha segnato in Premier 27 gol in 47 gare.Roba da top player di primo livello. Se non si fosse fatto male a novembre e non fosse stato costretto a operarsi alla caviglia, avrebbe fatto parte del gruppo che Del Bosque ha portato ai Mondiali.Magari senza mai giocare un minuto, visto la concorrenza nella Spagna là davanti,ma aveva tutte le carte in regola per cercare di andare in Brasile.Nel Napoli sogna: è la prima grande piazza della sua carriera perché è vero che ha giocato a Madrid,ma nel Rayo Vallecano, un po’ come se fosse il Chievo. E allo Swansea, in Galles, sono più pazzi per il rugby che per il calcio. Insomma, il suo è un vero e proprio balzo in avanti. È la sua grande occasione. Ha detto di sì a Rafa e ha fatto intendere, in questi giorni di allenamento a Dimaro,di essere disposto a fare qualsiasi ruolo il tecnico gli chieda di fare.Certo,quello che sa fare meglio è segnare. Ma anche dietro le punte,come ha fatto ieri con il Feralpi Salò, dà la sensazione di poter lasciare il suo segno: gioca sempre con la testa alta,ha fantasia e punta sempre verso la porta con una cavalcata che solo in apparenza sembra pesante.Certo, per giudicare uno di quella stazza,bisogna attendere che sia al top della condizione.È di certo,non può esserlo il 21 luglio.

Fonte: il Mattino

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