Dieci, cento, mille mani alzate. “Romano di m…., romano di m….”. Il primo coro del San Paolo è dedicato agli odiati giallorossi. Chi parla di pace, di perdono resta deluso. La curva non dimentica. La curva non perdona. E lancia proclami di guerra. Davanti allo stadio sono ben visibili maglie e striscioni del mondo ultrà. “Tra sparare e sparire voglio ancora reagire” recita una t-shirt, chiara allusione ai fatti di Roma, all’intervento del povero Ciro Esposito contro De Santis, che insieme a un commando aveva teso un agguato contro i pullman napoletani, dove c’erano anche donne e bambini. Lo spiegamento di forze dell’ordine all’esterno delle curve è imponente. Tutti vengono perquisiti minuziosamente dai carabinieri in assetto antisommossa. Forse si temeva qualche bomba carta, qualche gesto eclatante. La morte di Davide Bifolco è ancora troppo”fresca”. La curva B chiede per lui “5 minuti di silenzio”, dall’altra parte nella A si legge “Che questo gesto non resti impunito. Giustizia per Davide”. Ciro e Davide. I morti pianti dalla curva sono due. Alla fine l’aria che si respira sugli spalti è di grande commozione. Applausi e striscioni.
Fonte: Il Mattino
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