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Prima il Milan, poi la Roma: in centomila spingono il Napoli di Benitez

Domani arriva il Milan mercoledì c’è la Roma nel ritorno di Coppa: i tifosi si scaldano il San Paolo si riempie

E quando col Milan sarà ormai finita, sarà già Coppa Italia, e perciò la Roma, altra sfida, altro pienone o quasi. Tutto in quattro giorni. Cento ore di passione. Cento per cento azzurro. Centomila tifosi previsti. Un fremito. Anzi, due. L’attesa, la partita, lo stress, novanta minuti più recupero, sensazioni, pensieri e riflessioni, poi di nuovo e già l’ansia, il battito accelerato e i minuti da scandire aspettando il bis, in un tutt’uno che è voglia, passione e sogno.
Accorrete gente accorrete. Piano e non spingete, però fate presto. Fuorigrotta il casello in uscita, ma pure in entrata. Da lì si arriva al San Paolo, da lì (ri)partono però obiettivi, speranze e nuove-vecchie destinazioni: la Champions e Roma, l’Olimpico, la finale di Coppa Italia. Tutto in un attimo. Quattro giorni per sconvolgere la routine quotidiana del tifoso. Caccia al biglietto. Qualcosa è rimasto, i ritardatari possono cavarsela. Il Milan al San Paolo, poi la Roma. Sempre in casa. Ritorno al futuro. Di campionato e Coppa. Due partite che sono (semi)finali. Non si può, e non si deve, più sbagliare. Niente errori.
Uniti. Undici in campo più cinquantamila fuori (per due) che spingono. Fanno la differenza. Fuorigrotta il centro di gravità permanente di chi affettivamente ha lì residenza e domicilio. Il Napoli abita lì, i napoletani pure. Centomila arrotondati per difetto. Qualcuno in più sempre c’è, qualche altro si infila, il resto paga. Il numero s’allarga. Aggiungi un posto a tavola allora. Anzi, allo stadio. E’ il momento di esserci. Storie, suggestioni, il fascino di partite che segnano una stagione. Tre ore di delirio più recupero. Lavoro, appuntamenti, l’agendina rifatta per le occasioni. Due. Domani c’è super Mario Balotelli avversario. Sì “balo” al San Paolo, febbre del sabato sera. Mario cuore da papà napoletano, maglia rossonera. Successe già. Riaccadrà. Notte di Champions, quella volta. Balotelli segnò e perse col Manchester City vestito a strisce. Fu festa. E allora bene bravo bis. A domani. Sarà un party a cielo(azzuro) aperto. Balotelli il diavolo, Higuain l’acquasanta. Il Pipita la spada di Benitez. Sguainata. Pronta a colpire. Decisivo come nessuno. Undici reti stagionali e nove assist. Tutto su Higuian. Fece gol già a San Siro e fu un boato nel silenzio. Ventisette anni dopo il Napoli espugnò San Siro, ora c’è da (ab)battere la depressione e tirare su il morale. Benitez contro Seedorf, 4-2-3-1 a specchio. All’attacco per filosofia, mentalità e necessità di vincere. Vuoi che qualcuno se la perda? Macché. E allora impegno e tagliando preso. Il salotto di casa l’alternativa comoda, i sediolini gelidi del San Paolo la priorità scomoda. Un pezzetto di città e dintorni ci sarà. Esserci o non esserci, questa la questione. E in centomila ci saranno. In quattro giorni. C’è bisogno di tutti. Due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre. La famiglia si stringe nel momento del bisogno, e ora è così. Tutti con e contro Milan e Roma. La doppietta è da bomber della passione. Il Sabato è del villaggio azzurro, mercoledì da dentro o fuori, e in centomila hanno già scelto, annunciato e prenotato per esserci. Niente calcoli, di nessun tipo. Neppure economici. Si spende e si spande. Sacrificio e amore. Il campionato è presente e un gran futuro, la Coppa è con le bollicine. Tre a due per la Roma all’andata, basta un golletto solo, uno di quelli che i tifosi fanno soffiando dietro il pallone. L’attesa, impaziente. Un drappo di stoffa ieri all’esterno di Castelvolturno. «Orgoglio, coraggio, vittorie» . Dammi tre parole e ti solleverò lo spirito. Il vocabolario del tifo non ha bisogno di discorsi lunghi. Chiaro, chiarissimo, come i centomila in quattro giorni. Si vedranno, soprattutto si sentiranno.

Fonte: Corriere dello Sport

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