Giancarlo Coraggio, magistrato, presidente della Corte di giustizia federale, quella delle tre giornate di squalifica a Ezequiel Lavezzi per lo sputo, restituito, al calciatore Aleandro Rosi. Il Napoli accusa i giudici di scarsa trasparenza…
«Falso. Tutti i giudici sono persone rigorose, serie. E le procedure sono garantite al massimo».
Resta il dubbio di quel filmato spuntato solo nel giudizio d’appello. Strano no?
«Il filmato di Mediaset era già agli atti del giudizio di primo grado».
E perché allora nella documentazione non ve n’è traccia?
«Non dico che il giudice abbia commesso un errore, ma di fatto ha motivato la sua decisione basandosi solo sul filmato di Sky. Noi, in appello, abbiamo deciso invece che fosse più chiaro quello di Mediaset. Lo sputo si vedeva solo lì. E poi provate a guardare la questione dall’altro lato».
Qual è?
«Lavezzi ha avuto il minimo della pena. Questa è la verità».
Giancarlo Coraggio, napoletano, 70 anni compiuti il 16 dicembre, è presidente della corte di giustizia federale dal 16 ottobre del 2007. Un incarico «aggiuntivo». Ché Coraggio, di mestiere, fa il giudice amministrativo. Presidente di sezione del Consiglio di Stato e titolare della Sezione giurisdizionale, dopo essere stato presidente del Tar Campania, di quello delle Marche e, prima ancora, sostituto procuratore generale alla Corte dei Conti (dal 1969 al 1975) e magistrato ordinario (dal ’65 al ’69). Strano destino, il suo. Finito al centro delle polemiche insieme con il procuratore federale Stefano Palazzi. Li accusano di aver danneggiato il Napoli. Non male, per due che sono napoletani.
Presidente, se l’aspettava la reazione veemente del Napoli?
«Guardi, conosciamo bene il clamore che le nostre decisioni provocano. E per questo le soppesiamo con enorme prudenza».
Ce la spiega questa storia dei due filmati?
«Le immagini di Sky e Mediaset erano già agli atti del procedimento di primo grado».
Be’, e allora perché nelle motivazioni del giudice non se ne fa parola?
«Ha motivato la sua decisione basandosi solo sul filmato di Sky».
Un errore? «Non posso dirlo io. È un fatto». Ed è un fatto che in appello sia stato usato invece quello di Mediaset…
«Guardi che la prova non è uscita dal cilindro. Era già lì, nel processo. Io stesso avrei avuto problemi ad accoglierla, se non fosse stato così. Mi avrebbe dato fastidio perché avrebbe generato sospetti. E le assicuro che il fatto che la prova certa risultasse da Mediaset, e sapendo contro chi doveva giocare il Napoli, è stata questione che ci ha molto intrigato. E siamo stati non attenti, attentissimi».
Dicono che in realtà le immagini siano uniche. Non è che questa differenza tra Sky e Mediaset suona un po’ come una giustificazione per voi?
«Le immagini non sono uguali. Il filmato di Sky mostra solo il gesto, non si vede lo sputo. E, obiettivamente, un margine di incertezza lo lasciava».
E il filmato di Mediaset?
«Lì lo sputo si vede. E bene».
Qualcuno dice che il video è stato trattato, e per questo è diverso da quello di Sky. È così?
«Se qualcuno l’ha trattato non lo so. So solo che lo sputo si vede. E che certo i giudici non si sono messi a manipolare il video al computer».
Se si vede bene lo sputo si dovrebbe vedere bene anche che Lavezzi è stato provocato.
«Certo, infatti ha avuto il minimo della pena».
Il minimo?
«La norma è chiara, poteva essere squalificato anche per cinque giornate, invece abbiamo tenuto conto della provocazione».
Scusi, ma come funziona? Rosi, il provocatore, sputa e si prende tre giornate di squalifica. Lavezzi, il provocato, sputa e se ne prende tre anche lui. Dov’è la differenza?
«Il giudice di primo grado ha deciso così. E per l’entità della squalifica di Rosi non c’è stato appello. Siamo rimasti estranei, non potevamo certo intervenire per inasprirla».
Magistrati, opinionisti, accademici e semplici tifosi si sono mobilitati contro questa decisione. Quanto hanno fatto male le critiche di Napoli a un napoletano?
«Be’, se pensa che faccio il magistrato da quarantacinque anni e sui giornali ci sono finito solo per il caso Lavezzi…». Sa, qui tira aria di complotto. «I fatti dimostrano il contrario. Il Napoli ha giocato senza Lavezzi e ha vinto. È forte. Punto».
fonte:Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
F.C.
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