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Preparazione atletica, nessun campanello d’allarme. E’ tutto calcolato, ecco perchè…

Il calo contro Arsenal e Porto era normale, preventivato e necessario per l’analisi della potenza metabolica e per operare una corretta valutazione dei carichi atletici durante l’arco della stagione

Nelle gare valide per l’Emirates Cup il Napoli è sensibilmente calato nella ripresa, ciò ha scatenato il dibattito sia tra i tifosi che tra gli addetti ai lavori. Hanno preso la parola i detrattori della “preparazione alla spagnola” senza il fondo utile per incamerare energie utili durante la stagione che coloro i quali cercano di evitare gli allarmismi. L’argomento va affrontato con un’analisi specifica sui meccanismi di lavoro.

Il Napoli ha adottato un tipo di preparazione diversa rispetto agli ultimi anni, e in particolare rispetto agli standard del calcio italiano dove solo alcuni allenatori, tra i quali Montella, s’ispirano alla scuola europea del lavoro. E’ importante chiarire un concetto: lavorare con palla non equivale a non lavorare. Cambia solo la metodologia ma i risultati raggiunti sono complessivamente gli stessi. Il potenziamento della forza è compiuto in palestra, e non sul campo, attraverso circuiti specifici per le caratteristiche dei singoli calciatori. Sul campo invece si è preferito lavorare all’80% con palla, esercitandosi “a secco” solamente su alcuni aspetti della capacità aerobica e anaerobica (gli scatti a sprint). Il continuo utilizzo del pallone mirava ad accrescere con  “partitine a pressione” e lavori specifici i livelli di capacità e potenza aerobica e quelli anaerobici lattacidi, cioè la capacità del muscolo di operare uno sforzo. Se facciamo l’esempio di un auto, per capacità aerobica intendiamo la “cilindrata” del motore, mentre la potenza è la possibilità di sfruttare questa cilindrata.

I dati sono ripetutamente monitorati attraverso un sistema di telecamere, l’utilizzo di gps e software che permettendo di valutare la capacità di accelerazione del calciatore permettono di calcolare l’indice di “potenza metabolica”, che corrisponde alla quantificazione del carico atletico dell’esercitazione. Il calcolo di quest’indice diventa importante anche per la gestione dello sforzo durante l’attività agonistica permettendo di stabilire un turnover scientifico basato sull’effettiva condizione atletica calcolata in base alla capacità di mantenere elevato il numero di accelerazioni e decelerazioni dell’atleta durante il match.

Le partite contro Arsenal e Porto dal punto di vista atletico  sono stati test utili per verificare la potenza metabolica dei calciatori impiegati. Inoltre i due match a meno di ventiquattro ore di distanza non hanno permesso una gestione della rosa che garantisse un minutaggio adeguato alla condizione atletica all’interno dello stesso match, cosa che invece è avvenuta con il Galatasaray. In questo periodo è scontato che un calciatore non possa produrre lo sforzo con la stessa intensità per tutti i 90 minuti, perciò all’interno di uno stesso match si impiega il calciatore per un minutaggio minore, di solito 45 minuti. Ciò non é potuto avvenire per i centrocampisti, giacché Inler, Dzemaili, Behrami, Radosevic, Hamsik hanno dovuto dividersi non 90 minuti, ma 180 minuti in meno di 24 ore; tutti sono stati impiegati per circa 90 minuti in un periodo stagionale in cui ne avrebbero dovuti giocare 45-60. Il calo, quindi, era normale, preventivato e necessario per l’analisi della potenza metabolica e per operare una corretta valutazione dei carichi atletici durante l’arco della stagione. Dunque nulla di allarmante, ma tutto calcolato. Si potrebbe chiedere ma ciò non avviene anche per le squadre avversarie? Certo, ma nel caso del Napoli si deve calcolare il fatto che nella ripresa è stato necessario far fare minutaggio a calciatori che non hanno lavorato con il gruppo in preparazione e quindi ancora in ritardo come Higuain, Albiol, Maggio. Ciò da un punto di vista tattico significa non conoscere ancora i meccanismi di Benitez, che in un gioco sincronizzato significa muoversi male e quindi sprecare una maggiore quantità di energie. I movimenti non armonici non sono dannosi solo per la condizione atletica del singolo ma anche per quella generale della squadra. Si tratta di un rischio necessario e calcolato perché la condizione atletica si migliora più velocemente giocando partite ad una certa intensità.

Avere una condizione atletica straripante adesso significherebbe avere sbagliato l’impostazione dei parametri e quindi sottoporrebbe il Napoli ad un calo fisiologico in prossimità delle prime gare ufficiali. Nessun allarme, quindi, è tutto calcolato, in attesa delle gare che contano. S’inizia il 25 Agosto contro il Bologna al San Paolo; in quell’occasione tutti i meccanismi dovranno essere oliati. Per arrivare preparati a quella data, c’è bisogno di test e di sodo lavoro, senza allarmismi e critiche premature.

Dino Pezzella

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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