Pierluigi Pardo di Premium Sport è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Su Pavoletti? È molto buono, è il calciatore che serviva al Napoli. Sarebbe servito anche prima, con l’infortunio di Milik. Non c’è molto da dire, era l’acquisto giusto da fare. I segnali di crescita che ha dato nell’ultimo anno e mezzo sono enormi, penso sia da grande squadra. Il Napoli ha una rosa profonda, l’unica cosa che è mancata è stato il sostituto di Milik. Premesso che si può sempre migliorare, ma il Napoli ha una rosa profonda sia a centrocampo che difesa. Tonelli, per dire, non ha fatto nemmeno un minuto. Un pò per colpa sua, un pò perchè si è trovato di fronte giocatori migliori o comunque più pronti. Questo racconta la forza di questa squadra e la profondità della rosa. Non credo serva altro sul mercato, la rosa dà garanzie. L’emergenza era lì davanti, si è preso il calciatore giusto a mio avviso. Sul 2016 di Sarri? Il voto è altissimo, gli dò un 9 per la qualità del gioco e il lavoro fatto sul campo, i risultati ottenuti sono all’altezza. Gli dò un 7 per ciò che non riguarda il gioco, ovvero per la gestione della comunicazione, della rosa e del turnover. Sarri è un buon allenatore, forse deve ancora crescere e acquisire maggiore esperienza. Rispetto ad Allegri e Spalletti è un pochino meno abituato a certi livelli ma sta migliorando rapidamente. In alcune esternazioni può migliorare, nella gestione del gruppo anche. Sarri ha delle gerarchie ben definite, probabilmente una grande squadra considera il turnover come valore aggiunto. La gestione dei minutaggi è un pò più scientifica. In questo senso Allegri è più avanti, più abituato a certi tipi di gestione. Credo ciò dipenda dalle esperienze fatte. A centrocampo quest’anno Sarri sta facendo una gestione un pò più organizzata, che dovrebbe portare la squadra ad essere più fresca nel momento clou della stagione. Sono piccoli dettagli da migliorare. Sarri è un allenatore figlio del popolo, si è fatto da solo dopo tanta gavetta. Mi piace vada con la tuta al Bernabeu, è il simbolo della classe operaia che va in paradiso al Bernabeu. Deve migliorare in certe malizie nell’allenare la grande squadra. L’uomo copertina del 2016 del calcio italiano? Direi Conte, è nettamente in testa alla Premier dopo un buon Europeo. A livello internazionale è stato l’anno di Cristiano Ronaldo, ha vinto con il Real e anche con il Portogallo. Non era facile per i lusitani vincere, una nazionale importante ma che non ha mai centrato i suoi obiettivi. Conte è il personaggio italiano, se riuscisse a riportare il Chelsea a vincere il titolo sarebbe una cosa notevole. Quella del Leicester dello scorso anno è un’impresa fuori categoria, incredibile, che capita una volta in una vita. La dimensione delle Foxes è quella di quest’anno.”
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