Premium, Pardo: “A Firenze si sono evidenziati i limiti del Napoli. L’amore di Roma e Napoli non aiuta a vincere…”

Pierluigi Pardo è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Su Genoa-Roma? E’ una partita rischiosa, la Roma rischia più di tutte le altre. Marassi è un campo difficile, lo sanno bene Juve, Milan e Napoli. Vincere a Marassi è un’impresa, bisogna poi capire come reagirà il Genoa al mercato. Probabilmente, a differenza di altre circostanze, il gioco del domino che sta facendo Preziosi si rivelerà azzeccato. Altre volte ha esagerato. E’ la partita più complicata in assoluto per Juric come preparazione, nelle prossime partite il Genoa sarà figlio delle contingenze di mercato ma la Roma dovrà fare una grande partita. Su Napoli-Sampdoria? I tifosi del Napoli non devono essere preoccupati, lo è Sarri nella preparazione della partita. Si viene dalla pausa, la possibilità di eventuali sorprese aumenta, statisticamente lo è sempre stato. Possibile ci sia qualche variazione rispetto agli equilibri di partenza. Il Napoli ha più qualità, un calendario interessante con Samp e Pescara. Può accelerare. La Samp ha dei limiti dal punto di vista difensivo, il Napoli può e deve approfittarne. Napoli favorito ma serve una prestazione attenta dietro. I cali di concentrazione difensivi visti ad esempio con il Torino il Napoli non se li può permettere. La partita di Firenze è stata assurda, ha evidenziato i limiti del Napoli. La Juve avrebbe vinto quella partita. Questa malizia nella gestione delle partite manca a Roma e Napoli, la partita di Firenze è stata un passo indietro da questo punto di vista. Resta il segno di un’occasione persa pur contro una squadra importante che non ha mai perso in casa e può complicare la vita a chiunque. Cosa manca al Napoli? Non so se è questione di uomini. Direi che è questione di ambiente, così come Roma ma non deve diventare un’alibi. La sensazione è che la differenza sia di carattere ambientale. Rispetto ad un posto dove c’è maggiore abitudine alle vittorie, dova la vittoria è vista come normalità, c’è un eccesso di passione ed amore che provoca un eccesso di entusiasmo ed euforia che a sua volta può causare dei limiti. Spalletti ad esempio vive con Totti questo ragionamento. Quanto è stato diverso l’addio di Del Piero con l’ipotesi addio di Totti? Non mi è piaciuto il modo in cui è stato salutato Del Piero, ma questo modo di salutarlo è stato più produttivo. La differenza è questa. La Juve è abituata a vincere, c’è una pressione a livello di città inferiore. È tutto in buona fede, sia in positivo che in negativo. Questo amore enorme però può provocare pressioni e aspettative. Questo può fare la differenza. Detto questo, la Juve ha un fatturato e un monte ingaggi due-tre volte superiore a Roma e Napoli. Roma, Napoli e anche Lazio hanno approfittato dell’assenza delle milanesi in questi anni. Da qui ad un paio d’anni può essere che Milano torni competitiva. Per continuità Roma e Napoli forse avrebbero meritato di vincere qualcosa di importante, oggettivamente però hanno davanti una squadra più forte che ha meritato. È una situazione analoga a quella dei grandi numeri due del tennis o del discorso del vice-Buffon in Nazionale. Il fatto di essere amata trasversalmente e avere una massa enorme di tifosi e senza la pressione quotidiana come capita a Roma e Napoli aiuta la Juve in termini di vantaggio competitivo con le altre. Maradona ha ispirato e continua ispirare Napoli. Ci sono persone che hanno saputo intepretare la napoletanità, l’hanno saputa raccontare come pochi altri e in questo senso Maradona è stato immenso. Così come Totti a Roma.”