E’ l’american bar dell’Hyatt hotel di Kiev, ieri, cinque locali del pomeriggio, anno di grazia 2012: ma intorno a quel tavolo laterale sembra di essere a Villar Perosa, qualche era calcistica fa. Platini, Boniek, Trapattoni e Prandelli. Il primo seduto («le roi c’est moi»), gli altri in piedi. Parlano e ridono. Due di loro si staccano alla fine e si avviano insieme al pullman che porterà tutti al Palazzo nazionale delle Arti, per il sorteggio di Euro 2012. Giovanni e Cesare si separano solo in sala. Una divisione che dura poco più di un’ora: il tempo di essere di nuovo uniti dalla sorte.
VIVA LA POLONIA– Ma Prandelli non nasconde la sua prima reazione: «Volevo pescare un girone che si giocasse in Polonia, per poter scegliere Cracovia come sede del ritiro». L’aspetto logistico è sistemato, e quello tecnico? Il ct appare disteso: «Spagna, Croazia e…Trapattoni. I campioni sono la squadra da battere, non mi paiono certo a fine ciclo, ma noi cercheremo di imporci. Iniziare con loro sarà un vantaggio: ci obbligherà a dare subito il meglio. Col nostro gioco, che potrebbe risultare anche più complicato per Del Bosque da contrastare. Non dimentico la Croazia di Bilic, una squadra forte e motivata. Ma di sicuro cercheremo di fare bene. Non mi nascondo: penso che tutti vengono qui per vincere. Noi vogliamo fare un Europeo importante e andare lontano. Ci servirà la giusta mentalità, non basta affermare certi concetti, bisogna metterli in pratica. Sarà un torneo duro ma ho notato che molti dei miei già hanno la mentalità giusta. Ora spero solo di recuperare Cassano e Giuseppe Rossi: vorrei proprio averli a disposizione: lo meritano loro, per il contributo che hanno dato, e noi, perché sono importanti per un certo tipo di manovra».
IL GATTO TRAP– L’Irlanda e Trapattoni, che per la cronaca hanno già battuto la sua Italia in amichevole, nello scorso giugno, ovviamente meritano un ragionamento a parte: «Abbiamo scambiato già qualche battuta, lui ha un’energia straordinaria e si inventa sempre qualcosa: lo farà anche contro di noi. Voleva venire a Montecatini in ritiro: “mi sa che ci ripenso” mi ha detto. Se penso di avere il gatto nel sacco dopo questo sorteggio? A me le battute folgoranti del Trap non mi vengono. Il gruppo B? Beh, quello mi pare… complicato».
ABETE– Discretamente soddisfatto anche il presidente Abete: «L’esordio con la Spagna è affascinante. Complessivamente direi che ci è capitato un girone normale. Il Trap? E’ un vecchio amico, ci siamo già salutati con affetto. Ci prepareremo al meglio, a Cracovia».
RITIRO– Dunque, con l’esito del sorteggio, è stato anche sciolto subito il dubbio sulla sede del ritiro europeo, dopo la prima parte della preparazione che si svolgerà a Coverciano. L’Italia andrà a Wieliczka, 14 chilometri da Cracovia (già scelta da Inghilterra e Olanda e visitata dal ct azzurro nei giorni scorsi), soggiornerà all’hotel Turowka e si allenerà nel locale stadio maresciallo Pilsudski. Ieri mattina, Prandelli aveva visionato l’albergo Opera e l’Obolon Arena di Kiev, destinati a ospitare gli azzurri nel caso fossero stati inseriti nel gruppo D. Il sopralluogo, tra distanze, traffico (un’ora e mezzo il viaggio di ritorno) e tipo di albergo (centrale e troppo grande), aveva lasciato molto perplesso il ct. Neppure la passeggiata turistica nel primo pomeriggio, tra Santa Sofia, San Michele e Sant’Andrea, con la figlia Carolina, lo avevano rasserenato. Alla fine ci ha pensato Zidane.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
