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Prandelli: “Nessun addio, guiderò ancora l’Italia”

La caduta proprio sul più bello, a un passo dal grande sogno europeo. Cesare Prandelli è ovviamente deluso dopo il fischio finale di Italia-Spagna che consegna il titolo continentale alle Furie rosse. L’Europeo 2012 svanisce sul traguardo. «Ma è stato comunque un torneo straordinario, arrivare in finale era impensabile», assicura con orgoglio il ct della Nazionale. Che poi rassicura: «Ho avuto in alcuni momenti certi pensieri ma è scritto che il progetto non si ferma e deve andare avanti. Il mio futuro, ripeto, è già scritto, ho soltanto avuto uno sfogo, ho voluto spiegare il mio stato d’animo – racconta – Non ho mai avuto problemi con la Federazione. Certo, nella mia scelta conta anche la sconfitta, l’impossibilità di lasciare così. Parlerò con Abete. Questo è un progetto affascinante, difficile ma affascinante». Quindi, Prandelli resta ct nonostante i sospetti di addio che aleggiavano dalla parti di Kiev. E tocca proprio al ct il compito di tirare su l’eroe triste, Balotelli, che a fine gara scoppia a piangere per la delusione in una scena mai vista prima d’ora. «Gli ho detto che deve accettare le sconfitte, che queste sono esperienze da cui trarre forza per le prossime volte – rivela – Bisogna saperle accettare, è lo sport: tanti giocatori hanno perso, hanno sofferto, e ora tutto è passato». Quanto al suo stato d’animo, «dopo una sconfitta, è scontato: non si accetta mai con serenità un simile ko. Vuoi vincere, però più passano i minuti, più ti rendi conto che abbiamo fatto una cosa straordinaria: abbiamo disputato un grande, grande, grande torneo». Non ha nessun dubbio a promuovere a pieni voti la sua Italia. «Questa nazionale merita un otto pieno, abbiamo fatto grandissime partite, trovando grandi squadre. Questi ragazzi -ricorda – hanno dimostrato di avere grande spirito di squadra, di voler fare calcio senza dare calci. Abbiamo affrontato momenti non facili, rimanendo uniti. E abbiamo dimostrato che si può perdere con dignità».
Fa i complimenti ai rivali: «La Spagna ha dominato, inutile nasconderlo: non li abbiamo sottovalutati. Io ho un unico rimpianto, quello di non aver avuto qualche giorno di riposo in più per poter recuperare le forze e affrontrare i campioni del mondo – spiega ancora Prandelli – Loro avevano più freschezza fisica, noi abbiamo speso tanto, siamo rientrati solo venerdì dopo aver giocato la semifinale contro la Germania e contro questi giocatori è difficile recuperare – continua Prandelli – L’interpretazione della gara non è stata sbagliata, ma abbiamo capito subito che bisognava contenere, perché eravamo molto stanchi. Questo ci ha tolto tanto equilibrio, la nostra è una squadra che deve stare bene fisicamente per rendere al meglio». Non a caso, nel consolare a fine gara De Rossi in lacrime si riesce a capire alla perfezione quello che il ct pronuncia al capitano della Roma: «Eravamo cotti».
Racconta la partita, senza fare fatica ad ammattere la superiorità della squadra di Del Bosque: «S’è visto da subito che loro erano più freschi. Non abbiamo avuto il tempo di recuperare, era dura riprendere lo strappo iniziale contro una squadra come questa. Non abbiamo sbagliato: noi avevamo capito che dovevamo contenere, facevamo fatica. Abbiamo preso subito gol, poi a inizio ripresa abbiamo anche avuto delle buone occasioni per raddrizzarla questa gara. Quando siamo rimasti in dieci, quando Thiago Motta si è fatto male sono crollate le nostre speranze. Ma eravamo stanchi, ripeto: bastavano poche ore in più e si sarebbe vista un’altra gara». Non sono soltanto scuse. Prandelli ha anche delle prove…: «La partita con la Spagna nel girone è la testimonianza che con noi al top della condizione fisica, al 100% della forma, non c’è questo divario – spiega il tecnico azzurro – Noi usciamo a testa alta da questo Europeo». Non ci sono bocciati, né promossi, per Prandelli. «È stata una finale sfortunata, anche l’infortunio di Chiellini ne è l’esempio di una serata storta».
Frecciata ai club in conclusione: «Il mondiale 2014? Dobbiamo crescere ed arrivare a queste competizioni con il tempo giusto per recuperare dalle fatiche del campionato».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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