Prove tecniche di ct fuori dai gangheri in preda a sindrome da accerchiamento.«Mi auguro che siano tutti concentrati sulla partita con la Danimarca, oggi voglio solo i tre punti». Cesare Prandelli prova a volare al di sopra di qualsiasi tipo di polemica: «Juve-Napoli? Non ci interessa, sono questioni che riguardano tifosi e giornalisti. Non ho nessun tipo di pensiero se non quello di trovare la formazione giusta per poter vincere questa sera, mi auguro che siano tutti concentrati su questa partita. L’ultima volta che abbiamo fatto una conferenza stampa in cui gli argomenti sono stati i club abbiamo perso con gli Usa, quindi sui club non rispondo. Non voglio anche perché so che non saprei trattenermi, e non è il caso di dire quello che penso», dice il ct mordendosi la lingua e lasciando comunque intendere di non avere apprezzato nessuna delle illazioni che sono piombate su di lui e sulla sua Nazionale. Usa il fioretto e non la spada, ma l’affondo tocca il cuore dell’argomento e dell’ultima delle insinuazioni: «Buffon sta bene, vuole giocare. Però questa volta la formazione non la voglio annunciare, non voglio dare favori alla Danimarca», spiega ancora Prandelli. È un ct ermetico che non svela i dubbi principali su Gigi Buffon. Questione di minuti: perché il numero uno della Juventus si allena regolarmente con il gruppo azzurro a San Siro, nella sgambatura sotto le luci. Di fatto sgombrando i dubbi sull’affaticamento muscolare che hanno messo in discussione la sua presenza. La decisione finale, comunque, verrà presa solo quest’oggi, nelle ore immediatamente precedenti alla gara coi danesi. «Ha svolto un buon allenamento, ma per il suo utilizzo decidiamo oggi» svela il medico della Nazionale, Enrico Castellacci. Una vigilia molto speciale anche per Morgan De Sanctis, colui che dovrebbe prendere il posto tra i pali della Nazionale in caso di forfait del capitano. De Sanctis, in realtà, ci terrebbe davvero tanto, al di là delle polemiche: ha 36 anni e fa parte ormai in pianta stabile del gruppo azzurro. Solo che non gioca quasi mai. Con l’Italia ha il destino dei numeri 12: cinque presenze fino ad adesso e l’ultima volta che è entrato in campo dal primo minuto è stato il 19 novembre del 2008, nell’1-1 di Atene contro la Grecia, quando giocava ancora nel Galatasaray. Pure per il Napoli la presenza in porta di De Sanctis sarebbe una bella spallata alla storia: l’ultima volta che un portiere partenopeo ha giocato titolare con l’Italia è stato 40 anni fa. E il portiere si chiamava Dino Zoff e difese la porta dell’Italia a Bucarest, in un 3-3 con la Romania. Insomma, De Sanctis è pronto, prontissimo: giocare contro la Danimarca sarebbe il modo migliore per prepararsi alla supersfida dello Juventus Stadium. Ma De Sanctis si tira subito fuori dalla querelle: «Ovvio che io sono pronto ad andare in campo, ma noi di tutta questa storia siamo mortificati, offesi», spiega il napoletano. «Quando succedono queste cose ti aspetti sempre che ci sia sensibilità e un’intelligenza superiore. Sono state dette cose, da Torino e da Napoli, che non ci hanno lasciati indifferenti. Siamo stati offesi nella nostra professionalità di calciatori. Della Juve comincerò a pensare da mercoledì, quattro giorni sono più che sufficienti». E poi ancora: «Si cerca di intaccare la grande professionalità di giocatori che pensano solo alla Nazionale e alla qualificazione ai Mondiali. Non siamo contenti di questo clima». Gli fa eco anche Marchisio e Barzagli: «Queste voci ci hanno infastidito». Persino il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo ha sorriso all’idea di un forfait a tavolino di Buffon: «Il Napoli è una squadra simpatica, De Laurentiis ha svolto un lavoro eccezionale ma smettiamola, la Nazionale è la cosa più importante. Mettiamo tutto da una parte».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V
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