Il Mondiale in Brasile si avvicina a grandi passi. Nel prossimo weekend si disputerà l’ultima giornata di Serie A, poi si penserà solo alla competizione iridata. Intanto, però, continuano a far discutere le convocazioni di Cesare Prandelli. Il Ct azzurro ha convocato 30 giocatori per il pre-ritiro dell’Italia in vista dei Mondiali e le polemiche su alcuni esclusi eccellenti non sono mancate.
“Tutte le scelte sono criticabili – ha spiegato Prandelli in un forum tenuto nella redazione della ‘Gazzetta dello Sport’ – Noi abbiamo convocato questi trenta dopo aver analizzato la stagione e letto i risultati dei test fisici. Ci sono stati giovani che si sono messi in mostra, la maggior parte dei Ct va in questa direzione e sarebbe stato sbagliato pensare di ringiovanire dopo il Mondiale. Saranno 40 giorni molto impegnativi, delicati a livello di recupero e prevenzione, in cui sarà necessario spendere delle energie”.
Nonostante il nuovo grave infortunio al ginocchio, recuperato da poche settimane, anche Giuseppe Rossi è stato incluso fra i convocati… “L’ho convocato perché quattro mesi e mezzo fa, prima dell’infortunio, era capocannoniere della Serie A e lo è rimasto qualche settimana ancora dopo essersi fatto male, segno che stava compiendo qualcosa di straordinario – ha detto ancora Prandelli – La sua chiamata è un messaggio per tutti: se uno vuole una cosa e lotta e fa fatica per quella cosa, merita una chance. Un po’ quello che fece Lippi con Totti nel 2006. Rossi è un campione anche di comportamento, il che non significa che sarà di sicuro fra i 23”.
Non preso bene l’esclusione, invece, Criscito… “Questa è stata una scelta tecnica e con tutto il rispetto, non ho lasciato a casa Cabrini o Paolo Maldini – ha spiegato ancora il Ct azzurro – Noi seguiamo tutti i campionati, abbiamo 15 persone che vanno a osservare giocatori in giro per l’Italia e l’Europa e non mi sembra che lo Zenit in Europa abbia fatto chissà che cosa. Quelli del Psg ci sono… Premesso ciò, a sinistra abbiamo anche altre idee”.
E riguardo il modulo di gioco della Nazionale ai Mondiali… “Un anno fa in Confederations abbiamo cambiato spesso il gioco e spiazzato un po’ tutti – ha proseguito Prandelli – Poter cambiare diventa una risorsa, per questo lavoreremo su due-tre moduli: il 4-3-1-2, il 4-5-1 e il 3-5-2. Più difficile pensare al 4-3-3. Giocare con la difesa a tre non è una scelta retrograda, ma diventa troppo rinunciataria se la fai con tre centrali puri e terzini difensivi più che esterni. Ma se gli esterni di centrocampo sono offensivi e uno dei centrali è un difensore particolare perché sa giocare la palla, come faceva Scala al Parma, perché no? Poi se giochi contro una punta sola, la difesa a tre diventa per forza a quattro”.
E l’attacco? Balotelli sarà l’attaccante su cui punta maggioremente Prandelli e riguardo il suo utilizzo il Ct ha le idee ben chiare: nessun movimento a recuperar palla a centrocampo, dovrà essere un centravanti vero. Su questo Prandelli è d’accordo col patron del Milan Silvio Berlusconi, che recentemente aveva auspicato, nel Milan come in Nazionale, per ‘SuperMario’ un utilizzo da punta vera, senza incombenze d’altra natura.
“Io lo porterei ai Mondiali Balotelli – aveva detto Berlusconi qualche giorno fa – Ma Prandelli si prepari a fare un grande lavoro, a convincerlo sulla sua posizione in campo. Noi, al Milan, ancora non ci siamo riusciti. Gli chiederei: Mario, secondo te, noi andiamo in campo per vincere o perdere? E lui risponderà: per vincere! E secondo te per vincere dobbiamo fare goal o no? Fare goal! E per fare goal dobbiamo tirare in porta o no? Tirare in porta! E per tirare in porta dobbiamo stare vicino alla porta o no? Stare vicino! E allora perché giochi anche nella nostra metacampo? Tutto qui. Speriamo impari”.
E Prandelli è d’accordissimo su tutta la linea… “Se Balotelli sia meglio utilizzarlo da solo o con un compagno di reparto? Rispondo con i dati, di presenze e goal – ha detto il Ct – In campionato Mario ha segnato 14 goal, è stato praticamente sempre davanti e spesso da solo, anzi da solo ha giocato le sue migliori partite. Con la palla a noi deve stare là, in area, non deve venire incontro, e in questo ha ragione Berlusconi. Se a star là per 10 minuti si annoia, pazienza, ma deve restare concentrato sui movimenti giusti. A me non frega nulla che la punta venga fino a metà campo, e i miei centrocampisti non devono assecondare questo movimento, a costo di non dargli la palla”.
Su Insigne e Immobile poi… “Insigne fino a un anno fa tutti pensavano che fosse una seconda punta da 10-12 goal – ha spiegato ancora Prandelli – Però quest’anno si è adattato a fare anche il centrocampista e di fatto è diventato un’alternativa a Candreva. Può darsi che scelga fra lui e Candreva. Immobile? Ha fatto tanti goal e queste sono le risposte giuste a quelli che dicevano: ‘E’ un ragazzo’. Fino a dieci mesi fa nessuno lo considerava, lui con caparbietà è diventato protagonista. Immobile o Destro? Potrebbero andare tutti e due”.
Ma qual è l’obiettivo che Prandelli si prefigge ai Mondiali? Tanti dicono che l’Italia non supererà i quarti, sarebbe da ritenere un buon risultato? “Il tabellone non l’ho guardato – ha detto Prandelli – So che dobbiamo passare il primo turno e che ci dobbiamo organizzare per arrivare in finale. Io voglio arrivare in finale, poi vedremo cosa succederà”.
Fonte: Goal.com
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