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Prandelli: «Grande gara». E dai romanisti una «dedica» a Zeman

«Non sono esagerato nei giudizi: il raggruppamento ci costringe a prove molto impegnative»

«Abbiamo sofferto qualche ripartenza e abbiamo avuto qualche problema individuale, ma sono soddisfatto. Non finirò di ripeterlo, questo è un girone particolarmente impegnativo, abbiamo fatto una grande partita, con personalità». Parola del ct dell’Italia, Cesare Prandelli, dopo la fine del match contro l’Armenia. La prestazione di De Rossi e Osvaldo ha un significato particolare? «Nessuno, hanno fatto una buona partita», ha spiegato. Sei giorni fa i due romanisti erano stati lasciati in panchina da Zeman in occasione della partita contro l’Atalanta e poi accusati di impegnarsi poco in allenamento. Ha aggiunto Prandelli: «Con gli esterni si spingeva poco, ho messo El Shaarawy per avere superiorità numerica e sorprendere gli avversari. Il loro gol? Quando due giocatori si scontrano di testa, bisogna fermare il gioco, l’arbitro non l’ha fatto ed è per questo che ho protestato».
«Per me è un gol importante che ci ha aiutato a stare più tranquilli, visto il risultato. A livello personale ogni volta che faccio gol sono contento, ma è semplicemente un gol come tanti altri». Osvaldo, nella Roma uno degli ”esclusi eccellenti” di Zeman, in Nazionale è stato ancora una volta protagonista ma ha cercato di smorzare le polemiche dopo la rete segnata all’Armenia. «Daniele (De Rossi ndr) mi ha messo una grandissima palla, per me è stato facile. In crisi con Zeman? Io parlo per me e penso anche per Daniele: cerco di dare sempre il massimo poi, quando mi chiamano in causa, cerco di farmi trovare pronto sia con la Roma che in Nazionale. Sono contento, penso che alla fine il lavoro paga e si vede sul campo».
Ha osservato l’italo-argentino: «Siamo stati anche un po’ sfortunati. Loro giocavano chiusi, comunque per noi ci sono state almeno un paio di palle gol abbastanza chiare. Ma non siamo riusciti a concretizzarle. Meno male che alla fine abbiamo vinto». In questo momento Osvaldo più importante per la Roma o per la Nazionale? «È normale che quando un allenatore ti dà la fiducia uno cerca di rispondere sul campo e io ogni volta che mi chiamano in causa cerco di dare il massimo. Non mi sento ancora arrivato e cercherò di fare bene per trovare ancora più spazio. Comunque non so per chi sono più importante, mi sento un giocatore come tutti gli altri, che si deve guadagnare spazio sia nella Roma che in Nazionale. Sono andato in panchina come può succedere a chiunque, ma le parole del mister (Zeman ndr) mi hanno fatto un po’ dispiacere perchè credo di essere uno che si impegna al massimo».
È stata una serata particolare anche per Criscito. «Quello che ho passato l’ho lasciato alle spalle, ora penso al presente a al futuro». Il difensore dello Zenit San Pietroburgo non ha nascosto la sua soddisfazione per il suo ritorno in nazionale dopo l’esclusione dagli Europei per la vicenda del calcioscommesse. E ha voluto fare una dedica speciale: «Un pensiero per questo ritorno in Nazionale va alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei amici che mi sono stati vicino in ogni momento».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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