Intervenendo a “Il Sogno Nel Cuore”, la trasmissione sportiva condotta da Luca Cerchione, Diego Maradona Junior e Floriana Messina su Radio Crc Targato Italia dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 14, Cesare Prandelli ha avuto modo di commentare il possibile incontro tra Chiellini e Suarez nello spogliatoio della Juve a sei anni di distanza dal morso incrimato durante Italia-Uruguay a Brasile 2014. “Chiellini-Suarez insieme alla Juve dopo il morso? Non so come reagiranno, dipende se Chiellini l’ha perdonato o no. Molto probabilmente avranno un confronto. La Juve andrà al di là di questo confronto, che per noi della nazionale ai Mondiali del 2014 fu molto grave. Fummo penalizzati molto da quello che successe. Credo, però, che nel caso Suarez dovesse firmare per la Juve, lui e Chiellini avranno di sicuro un confronto. Magari avranno già fatto pace, magari si saranno già chiariti. Suarez come giocatore è indiscutibile”.
Sulla lotta scudetto, Prandelli ha detto che “Non so se la Juve possa essere la favorita con Suarez. Vedo molto bene pure l’Inter, soprattutto dopo il confronto-scontro tra Conte e la proprietà – ha proseguito l’ex ct della Nazionale a Radio Crc – Secondo me adesso i nerazzurri saranno ancora più determinati sul mercato. Cercheranno di attrezzarsi per diventare competitivi per lo scudetto. Sta lavorando molto bene anche il Milan. Mi piace pure il Napoli. Attenzione alla Lazio. Ha avuto qualche problema dopo il lockdown, ma ha mantenuto i calciatori forti. Mi auguro di assistere a un campionato ancora più equilibrato di quello dell’anno scorso”.
Prandelli che, poi, ha risposto in merito al Napoli di Rino Gattuso: “Gattuso costruisce sempre dal basso – ha detto Prandelli a Radio Crc – E’ un’idea che mi piace molto, io lo facevo pure nelle giovanili. Adesso ci sono le contrapposizioni. Le statistiche dicono che soltanto il 2% delle azioni che partono dal basso terminano con la conclusione verso la porta degli avversari. Se fossi in Gattuso, insisterei su questa idea. La base c’è, finora è stato fatto un grande lavoro. Vale la pena continuare così. Nel caso gli avversari trovassero le contromisure, bloccando le fonti di gioco, allora a quel punto bisognerebbe studiare qualcosa di diverso. Ma per il momento va bene così. Io penso che Meret sia un ottimo portiere, se Gattuso gli chiede sistematicamente di far partire l’azione, allora dovrà lavorare su ‘controllo e giocata’, come si faceva una volta, sino a quando non avrà colmato le sue lacune. Ammesso che le abbia. Per me Meret è un grande portiere”.
Secondo Prandelli bisogna dare grande importanza al settore giovanile. “Io ho avuto la fortuna di giocare con l’Atalanta e guidare il suo settore giovanile – ha continuato l’ex ct azzurro a Radio Crc – Noi puntavamo tutto sulla tecnica. Quando facevamo i provini, guardavamo esclusivamente il gesto tecnico e gli equilibri che i calciatori mantenevano mentre dribblavano. Quando ci capitava un calciatore fisicamente esplosivo, ma tecnicamente non eccelso, lo spostavano sugli esterni. Il calcio è lo sport più democratico del mondo: puoi essere alto o basso, l’importante è come utilizzi l’attrezzo. Ci sono calciatori piccoli, come Verratti, che con il pallone tra i piedi sono dei fuoriclasse. Anche Insigne, fa parte della categoria dei piccoletti terribili. Chi si occupa dei settori giovanili, è impegnato in una missione. Tutto il lavoro è incentrato sulla crescita dei ragazzi e non sulla propria. Non sono d’accordo con De Laurentiis quando dice che non vale la pena investire nei settori giovanili, un club deve farlo anche per un risvolto sociale del territorio in cui si opera”.
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