Nel suo editoriale su Calciomercato.com, l’ex Ct della Nazionale Cesare Prandelli, si è soffermato su Napoli-Inter: “Napoli-Inter ha emesso un verdetto molto chiaro: entrambe saranno protagoniste di una stagione di vertice ed entrambe saranno in lizza per la conquista dello Scudetto fino alla fine. Nella partita di ieri ho visto la formazione di Sarri globalmente meglio per la qualità di gioco e in possesso di un’identità tattica molto chiara, ma i nerazzurri hanno giocato soprattutto un secondo tempo di spessore e non escono affatto ridimensionati dalla sconfitta. Mancini avrà bisogno ancora di qualche tempo per trovare la versione definitiva della squadra che ha in mente, ma in particolare nella fase della gara in cui il Napoli ha allentato la pressione è emersa una qualità nel palleggio superiore rispetto alla precedenti partite. E’ un’Inter che sta crescendo e migliorando sotto il profilo estetico e che dà l’idea di essere stata costruita molto bene la scorsa estate. Mancini sta ruotando molto i suoi uomini e al momento le scelte, anche quelle più forti come le esclusioni di ieri di Melo e Jovetic, gli stanno dando ragione.
REINA COME HIGUAIN – Ho finito gli aggettivi invece per Gonzalo Higuain, del quale avevo tessuto le lodi già nelle scorse settimane. In questo momento, l’argentino è sullo stesso livello di Lewandowski per senso del gol, potenza fisica, esperienza internazionale e capacità di reggere qualsiasi tipo di pressione. Un altro elemento che sta rivestendo un ruolo estremamente importante, soprattutto sotto il profilo carismatico è Pepe Reina, un portiere di livello internazionale e che sta rappresentando un valore aggiunto rispetto a quanto è avvenuto la scorsa stagione con chi lo ha preceduto nel suo ruolo.
I DIFETTI DEL NAPOLI – Più in generale, riferendomi a quello che il Napoli ha mostrato sin qui in campionato, la partita con l’Inter ha dimostrato che non esiste la squadra perfetta e i nerazzurri, come già fece in passato la Fiorentina, hanno evidenziato una certa difficoltà degli uomini di Sarri a produrre il loro gioco abituale quando il regista e i due centrali di difesa venivano attaccati molto alti. Sarebbe servita una maggiore partecipazione da parte dei due interni di centrocampo e dei tre attaccanti per farsi dare la palla addosso e liberare i propri compagni dal pressing asfissiante dell’Inter.”
Fonte: Calciomercato.com
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