La Spagna (0-0 dopo i primi 120′ col Portogallo) vola in finale dopo la lotteria dei calci di rigore: fondamentali la parata di Casillas su Moutinho e la traversa del difensore Bruno Alves, che ha permesso a Fabregas di insaccare il quinto rigore lasciando a Cristiano Ronaldo l’amarezza di uscire senza nemmeno potersi portare agli undici metri.
Non sono bastati i tempi regolamentari e l’extra time dei supplementari per decretare la prima finalista di questo equilibratissimo Europeo. A Donetsk, nonostante per tutti si sarebbe assistito all’ennesima lezione di calcio della Spagna, il derby iberico si è rivelato più equilibrato di quanto chiunque, alla vigilia della gara, si sarebbe potuto aspettare. A fare il match, come si poteva attendere, è stato comunque l’undici di Vicente Del Bosque (che quest’oggi ha lasciato in panca Fabregas e Torres, schierando Negredo in posizione di pivot) che, sin dai primi minuti, ha tentato di tenere il pallino del gioco, creando come al solito un possesso palla quasi asfissiante, che però raramente si è concretizzato in vere e proprie occasioni da gol. Quelle sono arrivate soprattutto nella seconda frazione degli extra time, quando il portiere lusitano Rui Patricio si è superato prima sul tap-inn a botta quasi sicura di Andrès Iniesta e poi sulla botta di destro di Jesus Navas, bloccata in due tempi in compartecipazione con Pepe, bravo a smorzare la conclusione del talento del Siviglia. Il Portogallo, di suo, ha mostrato un’ottima organizzazione: i lusitani non hanno patito più del lecito il “tico-taco” dei più quotati dirimpettai e, molto spesso, sono riusciti ad impensierire (specie con l’intermittente CR7) la porta difesa dal portierone madridista Iker Casillas. Per la Spagna, a questo punto, superare l’ultimo scoglio della finale di Domenica prossima (chissà, tra Italia e Germania, chi preferirebbero affrontare Xavi e compagni) vorrebbe dire Storia pura: nessuna Nazionale, fino ad oggi, è mai riuscita nell’impresa di vincere consecutivamente, nell’arco di quattro anni, due Europei ed un Mondiale. La Spagna vista questa sera non è di sicuro quella compagine perfetta e a tratti indomabile ammirata nel 2010 e nelle qualificazioni europee, ma si sa: i grandi, nelle grandi occasioni, riescono a tirar fuori il meglio di se. Peccato per Ronaldo, la tenacia e l’abnegazione dell’eterno perdente Portogallo avrebbe forse potuto meritare sorte migliore: per CR7 ennesima debacle nel momento più importante e conseguente allontanamento dalla (meritata) nomination al Pallone d’Oro, Pirlo starà sorridendo.
PORTOGALLO-SPAGNA 0-0 (2-4 dopo i calci di rigore). Ecco il tabellino completo del match:
Portogallo (4-3-3): Rui Patricio; Pereira, Pepe, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Raul Meireles (112′ Varela), Miguel Veloso ( ‘106 Custodio), Joao Mutinho; Nani, Hugo Almeida (81’ Oliveira), Cristiano Ronaldo. All. Bento
Spagna (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Pique, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xavi (87′ Pedro), Sergio Busquets, Xabi Alonso; Silva (60′ Jesus Navas), Negredo (54′ Fabregas), Iniesta. All. Del Bosque.
Arbitro: Sig. Cuneyt Cakir (TUR)
Ammoniti: Ramos, Busquets, Arbeloa, Xabi Alonso (S); Coentrao, Pepe, Pereira, Alves, Veloso (P).
Sequenza dei rigori: Xabi Alonso (parato); Moutinho (parato); Iniesta (gol); Pepe (gol); Pique (gol); Nani (gol); Sergio Ramos (gol); Bruno Alves (traversa); Fabregas (gol).
A cura di Mirko Panico
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