L’annata 2010/2011 è stata sicuramente una delle più brillanti della squadra granata che ha vinto i playoff di girone per poi essere eliminato alla fase nazionale nel “gironcino” con Rimini e Saint Cristopher.
Sogno infranto per centinaia di tifosi che continuano fortemente a supportare la squadra seppur esausti dalla “pareggite” che affligge l’undici di Farris quest’anno. Il campionato 2011/12 non ha seguitoinfatti i fasti di quello terminato pochi mesi fa: la compagine granata all’ottava giornata ha totalizzato 10 miseri punti contando quattro pareggi, anche nell’ultima gara fuori casa contro il Cynthia ha ottenutoun 2-2 grazie alle reti segnate dall’argentino (e contestato) Gasparini e da Del Sorbo. La dirigenza, che aveva promesso un campionato eccezionale, da squadra “SCHIACCIASASSI”, si ritrova dunque con un Pomigliano a metà classifica. Questo è il fattore che determina principalmente il malcontento generale dei tifosi (da sempre punto di forza della squadra granata); altro punto di disaccordo è il rapporto altalenante con mister Farris, accusato dell’impiego di giocatori fuori ruolo e di aver in qualche modo sgretolato quell’assetto di gioco che era stato la forza del Pomigliano nell’annata d’oro 2010/2011. Si vocifera infatti di una frangia della squadra che gli rema contro per farlo esonerare. Il DS Agostino Romano, figlio del presidente Antonio, smentisce le voci di “ammutinamento” e confida nella lungimiranza di un progetto nel quale la sua famiglia ha investito molte centinaia di migliaia di euro. La tifoseria condanna aspramente l’operato del DS: attratto da grandi nomi, Romano ha investito su quest’ultimi un capitale che supera di gran lunga la media della categoria, a scapito del gruppo collaudato che lo scorso anno ha sfiorato la Lega Pro. L’unico modo per ricucire i rapporti tra tifoseria e squadra sarebbe il più ovvio: vincere. In questo senso mister Farris ha promesso una seconda parte di campionato ad alti livelli: “Il mio Pomigliano comincerà a prendere vera e propria forma da novembre”. I tifosi possono solo augurarsi qualche promessa in meno e qualche gol in più perchè i supporters, come del resto anche la squadra ,hannobisogno di punti, minimo comune denominatore per mantenere saldi i rapporti nello sport. Solo il tempo può dare risposte in merito, essendo ad un punto dove una rifondazione della squadra è improbabile, l’unico appiglio è la lungimiranza tanto decantata da allenatore e staff tecnico:un ulteriore scissione fra dodicesimo uomo e squadra non può che aggravare una situazione già delicata. L’ennesima stagione in chiaroscuro sarebbe davvero troppo per Pomigliano: Il calcio, in una città martorizzata dai problemi della Fiat e dalla cassa integrazione che coinvolge migliaia di pomiglianesi, può essere linfa vitale per un popolo che cerca il suo riscatto. D’altronde il “pallone”, specie nel sud Italia non è solo uno sport…….
Maria Chiara Di Lorenzo
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