Prego onorevole, si metta in coda: vuole il biglietto della partita? Paghi. Il Coni volta pagina e dice basta agli sprechi. Niente più tessere omaggio per i parlamentari, addio alla madre di tutti i privilegi e gli status symbol. Una sterzata anti-casta in piena regola, che confina in soffitta le foto-ricordo dei leader politici intruppati (spesso con codazzo di sottobosco) in tribuna d’onore e solleva un’onda di panico bipartisan tra i supertifosi vip dell’intero arco costituzionale. D’ora in avanti, da destra a sinistra, passando per il centro montiano, i deputati e i senatori che vorranno assistere alle manifestazioni sportive sull’intero territorio nazionale dovranno mettere mano al portafoglio e seguire l’iter tradizionale, procurandosi un regolare biglietto. Una decisione, quella adottata dal neopresidente del comitato olimpico, Giovanni Malagò, che farà storcere il naso a qualcuno – ma silenziosamente: i politici sono bravi a dissimulare – ma che sicuramente è, o quantomeno appare, al passo con i tempi. Resta intatta la possibilità di ottenere omaggi dalle singole società sportive, ma è il segnale che conta. E il segnale rappresenta un cambio di passo, un buon inizio: perché va in controtendenza rispetto a un sistema di privilegi che ha resistito per anni, come un Moloch, a ogni tipo di assalto. Da questo punto di vista, e in attesa di verificarne l’applicazione concreta, la scelta del Coni rappresenta una piccola svolta etica, perché intercetta il desiderio dei cittadini – che si aspettano pari dignità e trattamento, nel rispetto della morale – e il sentimento anti-casta che in questi tempi di crisi si leva forte dal Paese. Proprio nel momento in cui da più parti si invoca un ridimensionamento dei privilegi, il Coni intraprende la strada del rigore. Non solo tagli, non solo spending review (come ha chiosato Ignazio La Russa, supertifoso dell’Inter e storico frequentatore degli stadi italiani, non è con questa decisione che si aggiusteranno i bilanci dello Stato) ma una scelta improntata al rigore e alla trasparenza. Un colpo di scure sull’unico, intramontabile vitalizio che accumuna politici di ogni risma, fede e bandiera: la partita gratis.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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