La prova generale in vista della decisiva sfida europea contro il Villarreal è andata bene. Il Lecce era un tenero avversario e il Napoli non ha dovuto faticare più del dovuto per sbriciolarlo. Lavezzi ha ispirato il successo segnando la prima rete con un colpo d’artista, una delle cose belle che ha spesso proposto al popolo di Fuorigrotta. Poi Cavani (doppietta) e Dzemaili hanno messo il sigillo alla vittoria che in campionato mancava da 38 giorni: l’ultima, sempre al San Paolo, era datata 26 ottobre, 2-0 sull’Udinese. Dopo c’era stata soltanto la notte di Champions contro il City ad esaltare i tifosi e Mazzarri, che ha tagliato ieri il traguardo delle cento vittorie in A, dopo aver garbatamente protestato per l’espulsione del collega Di Francesco a cinque minuti dalla fine. È ripresa la marcia del Napoli in campionato, la vetta presto potrebbe essere meno distante.
Ultimo in classifica e con l’allenatore Di Francesco sull’uscio, il Lecce ha cercato di giocarsi la sfida con il Napoli, che aveva effettuato un appropriato turnover in vista del match di Champions in Spagna, modificando la difesa e reinserendo Cavani. Ma il tentativo è stato velleitario. Sei minuti – dal 26′ al 33′ – sono bastati agli azzurri per piegare la resistenza degli avversari in virtù di una superiore qualità in prima linea, dove Pandev era stato riconfermato dopo i due gol e la prestazione contro la Juve. Proprio prendendo spunto da quel match, Mazzarri ha allargato Lavezzi sulla sinistra e il Pocho è diventato incontenibile per la difesa a cinque giallorossa e in particolare per il trentacinquenne Oddo. L’argentino ha fatto un numero alla Maradona (peraltro ieri sera portava al braccio la fascia di capitano in assenza di Cannavaro), saltando Cuadrado e l’ex campione del mondo e mirando sul primo palo, dove Benassi «completava» l’opera non trattenendo il pallone. Bravo era subito dopo il portiere del Lecce a respingere da pochi passi il colpo di testa di Cavani e il tiro di Pandev. Al Napoli è stato sufficiente attaccare con un po’ di convinzione e ordine, d’altra parte i giallorossi hanno smarrito subito la compattezza. Al 33′ Dzemaili apriva per Pandev, perfetto il suo assist per Cavani che in area s’infilava tra Tomovic e Ferrario, piazzando il pallone in porta. Implacabile, arrivava il terzo colpo: corta respinta di Ferrario sul tiro di Fernandez, da venticinque metri secca bordata di Dzemaili, finalmente apparso convinto dei suoi mezzi.
Il Lecce abbozzava una reazione: il tiro di Pasquato era respinto da Fideleff a pochi passi dalla porta. Di Francesco rischiava la terza punta, Corvia, e accorciava per una leggerezza della difesa azzurra, in particolare di Aronica, superato da Muriel, che si era proiettato in area su lancio di Mesbah. A quel punto, arrivavano i cambi di Mazzarri: prima si copriva con Gargano, poi inseriva Hamsik e riproponeva l’assetto iniziale. La differenza di qualità non avrebbe reso tormentato l’ultimo quarto d’ora, anche se il Lecce si lamentava per il contatto tra Dossena e Corvia in area. L’allegra serata era chiusa da una spettacolare giocata di Hamsik e Lavezzi, finalizzata da Cavani a un passo dalla porta. Poi, nel finale, per il Lecce segna Corvia di spalla. Applausi a scena aperta, anche per Grava, rivisto in campo a undici mesi dal grave infortunio al ginocchio: un generoso come lui è sempre nel cuore della gente.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro