Undici indizi fanno una prova? Probabilmente sì, se vengono trovati tutti nell’arco di due settimane a “carico” degli stessi accusati. E se sul banco siedono i difensori del Napoli, il processo può avere inizio, viste le ambizioni della squadra. I tre col Cagliari, seppur ininfluenti ed a risultato acquisito, avevano fatto suonare un timido campanello d’allarme. Campanello che è diventato sirena dopo il poker servito dal Chelsea a Stamford Bridge, e dopo i due gol incassati contro Udinese e Catania. Certo, c’è stato l’intermezzo della semifinale col Siena, in cui non si sono presi gol. Ma obbiettivamente Larrondo non è Drogba, e le riserve del Siena non rappresentano un test probante. Il tutto farcito dalle dichiarazioni rese a caldo da Cavani subito dopo la partita con il Catania. «Non abbiamo avuto voglia di vincere». Matador dixit: sintomo di un problema interno allo spogliatoio? Per fare luce sui dubbi che in queste attanagliano tutta la tifoseria napoletana abbiamo chiesto l’opinione di due ex calciatori che in carriera hanno fatto la differenza giocando in difesa: Gennaro Iezzo e Sebino Nela. L’ex portiere azzurro, ancora tifoso del Napoli, evita di puntare il dito contro i singoli, ma attacca il sistema “calcio” così come viene insegnato in tutte le scuole d’Italia: «Ormai non esistono più le marcature uomo a uomo tanto che, in tutte le partite, si vedono spesso attaccanti lasciati liberi di battere a rete – analizza lo stabiese – Nei settori giovanili si da molta più importanza alla fase offensiva che a quella difensiva cosicché tutte le squadre di Serie A stentano ad avere delle retroguardie d’acciaio così come accadeva un tempo. Se invece focalizziamo la nostra attenzione sul Napoli credo che ci siano state una serie di circostanze abbinate ad un calo di concentrazione tanto da creare una striscia di svarioni che hanno tolto punti alla squadra. Un mix micidiale a cui Mazzarri sta ovviamente cercando di mettere un tampone, ma che al momento ancora non riesce ad entrare nei meccanismi della difesa». Fatti salvi gli uomini, quindi, e con tutta la retroguardia anche De Sanctis: «Credo che Morgan – continua Iezzo – abbia dato tanto ai colori azzurri, solo che quando tutto gira in negativo diventa difficile essere l’unico protagonista positivo. La difesa è un corpo unico e quando è sbadata ne pagano tutti le conseguenze ». Poi uno sguardo al fu futuro con una piccola avvertenza: «Mazzarri ha dei giocatori già rodati, andarli a sostituire non è un compito facile – conclude l’ex portiere – Se il Napoli dovesse intervenire sul mercato dovrà farlo scegliendo giocatori d’esperienza e non giovani promesse che in questo contesto non hanno nulla di nuovo da dare al gruppo». A gettare acqua sul fuoco è invece Sebino Nela che valuta le dichiarazioni di Cavani e di Mazzarri del post-Catania solo come uno sfogo carico di rabbia: «Non credo assolutamente ad uno spogliatoio scricchiolante. Il Napoli fino ad oggi ha dato sfoggio di bel calcio e non sarà certo il pareggio contro il Catania a creare dissapori. Le parole dette da Cavani e da Mazzarri sono chiaramente esternazioni dettate dalla delusione cocente di una vittoria sciupata con due reti prese da calcio piazzato. A chi non farebbe male». Per Nela è dunque tutto un grosso polverone che non ha a che vedere con il reale clima che si respira in azzurro: «Tutti pensano che in allenamento non si dia peso alle palle provenienti dai calci piazzati. È impossibile. Tutti i tecnici, alla luce di defaillances provano e riprovano in allenamento. Lo stesso sta facendo Mazzarri. Pertanto credo che sia soltanto colpa di un calo di concentrazione, ma presto tutto si aggiusterà». Infine uno sguardo al mercato: «Sarà compito dell’allenatore chiedere alla società eventuali rinforzi, se fino ad ora non lo ha fatto è perché ha fiducia sul materiale umano e tecnico già a sua disposizione – conclude Nela».
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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