Derby dello stretto intriso di polemiche nel rovente pomeriggio di play-out di Lega Pro. La Reggina è salva, prima grazie al tribunale che le ha restituito due punti condannando alla retrocessione il Savoia, e poi grazie al campo dove per ben due volte gli amaranto hanno superato il Messina che finisce così in serie D. La Reggina doveva difendere il risultato di 1 a 0 ottenuto quattro giorni fa al ‘Granillo’, per questa ragione mister Tedesco ha optato per uno schieramento più difensivo, un 4-4-2 con gli esterni bloccati ed i soli Insigne e Viola a dar fastidio in avanti con la loro velocità. La scelta tutto sommato dà ragione al tecnico dei calabresi, la Reggina soffre poco o nulla le sortite offensive di un Messina che prova ad aggrapparsi all’orgoglio dell’evergreen Giorgio Corona che però da solo non basta. La partita è dura e bloccata, i cartellini gialli fioccano sin dai primi minuti. Insigne prova subito a dare uno squillo importante al 13’ con una conclusione di sinistro che si spegne di poco a lato alla sinistra di Berardi, sarà l’unico lampo del talento di proprietà del Napoli. Non è propriamente la partita ideale per Insigne jr che spesso si trova costretto a combattere da solo nella morsa dei difensori siciliani che non rinunciano a fermarlo con le cattive maniera, la sua partita durerà 80 minuti, Tedesco decide di sostituirlo con Balistreri, mossa che si rivelerà decisiva. Il primo tempo non regala troppe emozioni, così come la ripresa che inizia con un quarto d’ora di ritardo a causa del continuo lancio in campo di fumogeni da parte dei tifosi di casa. Una possibile svolta del match arriva al 55’ quando viene espulso per secondo giallo Benedetti. La Reggina così costretta in dieci si rintana nella propria area di rigore difendendo con i denti il vantaggio conquistato all’andata e, grazie anche ad un Belardi in stato di grazia che al 79’ toglie dall’angolino una girata di Orlando, riesce ad abbassare la saracinesca. Nella ripresa c’è spazio anche per l’altro talento napoletano, Donnarumma, schierato da esterno mancino alto per dare ulteriore spinta. Nello Di Costanzo azzecca la mossa, spesso infatti il Messina si rende pericoloso dalla sua sinistra ma la beffa si consuma incredibilmente all’87’ quando proprio Balistreri, subentrato al posto di Insigne, di testa svetta più alto di tutti su un calcio di punizione di Zibert e trafigge Berardi. La Reggina terminerà la sua gara in nove con l’espulsione di Aronica, l’ex Napoli si becca il secondo giallo per perdita di tempo. Nonostante la doppia superiorità numerica gli amaranto conservano l’inviolabilità della loro porta e la categoria. Retrocede in serie D una squadra storica del nostro calcio, il Messina.
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