Alla fine il doppio salto riesce. Un anno fa ad esultare per la promozione in Serie B ed invece adesso, un anno dopo, si festeggia ancora. Stavolta un traguardo più prestigioso: la Serie A. E così, nel modo più inaspettato ad inizio stagione, ma forse in quello più scontato in questo momento, è il Novara ad agguantare la promozione. Pregavano sugli spalti,a qualche manciata di minuti dal termine. Bandiere azzurre ovunque, al Silvio Piola, ed un sogno atteso 55 anni. Peccato per il Padova, per il suo allenatore dei miracoli Dal Canto, per il suo gioiellino egiziano El Sahrawy, ma in Serie A ci vanno i piemontesi. Ora è festa, ora è gioia. Tutto è iniziato al 16′, con una magistrale punizione di Gonzales. Cano può solo guardare e presagire che questa non era la loro sera, perchè la notte doveva essere del Novara, perchè la gioia doveva essere del Novara.
Per dovere di cronaca dobbiamo dire come il Padova abbia giocato in 10 dal 14′ per un rosso a Cesar, il classico fallo da ultimo uomo. Un handicap che ha notevolmente limitato i veneti. Risultato che però non ammette repliche e se non fosse bastato il gol di Gonzales a far capire come dovessero andare le cose, ecco che nella ripresa ci pensa Rigone, al 70′ per la precisione. Diagonale preciso che si insacca per la seconda volta nella porta di Cano. Un 2-0 che lascia poche speranze al Padova. Il merito dei veneti è quello di averci provato fino alla fine. Sfortuna, errori, chiamateli come volete, ma è il Novara a festeggiare. La Serie A è là, agguantata tra il proprio pubblico. Tra la propria gente. Ora però viene il bello, ora però viene il difficile. Ora, finito il tempo della festa, sarà il tempo della Serie A
Giancarlo Di Stadio
