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Platini: “Mi hanno trascinato nel fango. Qualcuno sta compiendo la propria vendetta su di me”

Nonostante l’inchiesta Fifa sui 2 milioni di franchi svizzeri (1,84 milioni di euro) che Joseph Blatter gli avrebbe versato nel 2011, il presidente dell’Uefa Michel Platini conferma di avere “ancora voglia” di candidarsi al vertice della Fifa. In un’intervista al quotidiano Le Monde, Platini afferma: “Sono stato sospeso per tre mesi ma quello che mi innervosisce di più è di essere messo in mezzo con gli altri. Trovo vergognoso essere infangato”.
LA VENDETTA — “Mi hanno sospeso per tre mesi ma la cosa che mi infastidisce di più è che mi hanno messo nello stesso sacco come gli altri”. Michel Platini rompe il silenzio e racconta la sua verità sui due milioni di franchi svizzeri ricevuti nel 2011 da Blatter per un lavoro svolto a favore della Fifa fra il ’98 e il 2002. Il fatto che questa storia sia venuta fuori solo ora fa sorgere qualche dubbio a Platini che si tratti di una “vendetta” da parte di Blatter: “È uscita quando ho chiesto le sue dimissioni e mi sono candidato. Sono l’unico che può garantire che la Fifa torni la casa del calcio ma ogni volta che mi avvicino al sole, come Icaro, mi brucio”.
IL RACCONTO — “Spero che tutto questo si risolva rapidamente, non vorrei trovarmi nella stessa situazione di Bin Hammam che nel 2011 fu sospeso prima delle elezioni per la presidenza della Fifa e assolto troppo tardi, quando la rielezione di Blatter era cosa fatta”. Andando ai fatti, Platini ricorda che nel ’98 era presidente del Comitato organizzatore dei Mondiale “e si doveva eleggere un nuovo presidente della Fifa. Ero a Singapore, Blatter voleva vedermi e mi dice: ‘si va o no?’. Havelange voleva me presidente e lui segretario generale ma a me non interessava, c’erano i Mondiali. E allora Blatter decise di presentarsi ma mi disse: ‘ho bisogno di te’. Ci siamo visti due mesi dopo, mi voleva come consulente, per me andava bene. Mi chiese: ‘quanto vuoi?’. E io: ‘Un milione’. ‘In cosa?’. ‘Quello che vuoi, rubli, sterline, dollari’, allora non c’era l’euro. ‘Va bene, un milione di franchi svizzeri’. Non sono un uomo avido, ho fatto il presidente del Comitato organizzatore di Francia ’98 come volontario, nel ’92 ho rinunciato ad andare al Real Madrid dove mi offrivano un assegno dove potevo aggiungere gli zeri che volevo. Quando dissi a Blatter ‘un milione di quello che vuoi’, l’ho messo nelle condizioni di scegliere quello che voleva darmi”.
Fonte: Gazzetta.it
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