Ai microfoni di Radio 1 Station è intervenuto Maurizio Pistocchi, giornalista Mediaset. Queste le sue parole:
“Il Napoli in questo momento è sesto in classifica con 37 punti ed una partita da recuperare. Vincendola, salirebbe a 40. La classifica non è brutta, ma è brutto il modo in cui è arrivato questo posizionamento. Troppe partite perse. A Genoa abbiamo visto errori individuali: sul primo gol c’è la responsabilità piena di Maksimovic e sul secondo un rimpallo sfortunato. Per il resto, la squadra ha fatto una buona partita, una di quelle che, solitamente, si vincono. Poi se aggiungiamo che non è stato concesso un rigore netto al minuto 94, c’è davvero poco da discutere. È ovvio che il sistema calcio attuale avrebbe piacere a vedere in Champions League le squadre che hanno più tifosi. Ma se i risultati del campo vengono influenzati da errori, bisogna farsi sentire. La Champions ormai è un ancora di salvezza per tutte le società. Proprio per questo motivo la lotta ai primi quattro posti richiede una grandissima attenzione. Var? Il problema è come viene utilizzato. Quello di Genoa è un chiaro ed evidente errore, ed andava rivisto. Io pensavo che la tecnologia potesse farci avere un calcio più giusto, ma mi sono sbagliato. Gli errori restano, forse solo sul fuorigioco si è migliorati. Bisognerebbe cambiare il protocollo: il Var dovrebbe poter intervenire sempre, e si dovrebbe dare la possibilità alle squadre di invocarne l’intervento. Problemi strutturali nel Napoli? De Laurentiis ha messo in piedi la seconda rosa del campionato dopo la Juventus, l’unico settore dove non si sono attrezzati adeguatamente è la difesa. Manca un Albiol, ovvero un uomo che comandi la difesa. Koulibaly, Manolas e Maksimovic sono degli esecutori. Nonostante ciò, hanno la seconda miglior difesa per gol subiti, dopo la Juve. Gattuso era partito col 4-2-3-1, per permettere la coesistenza di Osimhen e Mertens, ma credo che ora sia arrivato il momento di ritornare al 4-3-3, perché la rosa è più idonea a schierarsi con questo modulo. A parte le assenze, nel 4-2-3-1 c’è bisogno di un sacrificio in fase difensiva da parte di Insigne e Lozano che, spesso, non arrivava. Cosa manca a questa squadra? Serenità. Far trapelare la notizia che il presidente stesse trattando altri allenatori ha destabilizzato l’ambiente. Gli errori individuali visti contro il Genoa sono palesemente scaturiti da mancanza di serenità. È ovvio che qualche colpa ce l’abbia anche Rino, ma mettere in croce l’allenatore ora che si è ancora in corsa per tutto, è un errore. Quando Sacchi perse contro l’Espanyol tutti volevano la sua testa. Berlusconi scese negli spogliatoi e disse: ‘Sacchi è l’allenatore del Milan, chi lo seguirà resterà qui anche l’anno prossimo’. Questo è quello che dovrebbe fare il presidente De Laurentiis, confermando l’allenatore agli occhi dei calciatori, tirando le somme a fine stagione. In tutta sincerità, si parla di Juric o Italiano: secondo me questi non sono allenatori da Napoli, si farebbero passi indietro. In Italia c’è chi esalta Pirlo, dicendo che copia Allegri. Questo è un paradosso, visto che lo stesso Massimiliano è andato via perché la società non apprezzava il suo calcio. Non si risolve tutto dall’oggi al domani buttando la croce sull’allenatore. Il Napoli ha una rosa molto forte, deve avere calma e sangue freddo, senza farsi condizionare da tutta questa negatività. Io non sono favorevole a sfasciare tutto subito, prendendo un altro allenatore. Cambiare l’allenatore porterebbe solo altra confusione. Qui si dimentica che Gattuso ha 13 punti in più rispetto allo scorso anno e, dopo il Milan, è la squadra che ha migliorato di più il punteggio in classifica rispetto alla passata stagione”.
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