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Pirlo apre la porta dei quarti: «Andremo avanti»

a Il centrocampista che può dettare il passaggio chiave per vincere il match: «Sensazioni molto positive, squadra consapevole della propria forza»

«L’Italia andrà avanti». Parola di Andrea Pirlo. Che, senza fare promesse, con il suo tono di voce lancia la nazionale in questo Europeo come fa con i compagni in campo. Il regista della Juve resta punto di riferimento. Per Prandelli e per chi vive della sua luce. In pratica tutti gli azzurri. Perché ogni azione continua a passare dai i suoi piedi. Succede, con questa maglia, da 84 partite. Dopo Buffon, è il secondo come presenze nel gruppo che è qui.
Pirlo non si nasconde: «Le mie sensazioni sono molto positive soprattutto dopo la prima partita. Il gruppo è consapevole della propria forza: possiamo prenderci belle soddisfazioni». Lui, Buffon e Cassano sono al terzo Europeo di fila. Andrea punta sull’Italia che, anche nelle due edizioni precedenti, è stata sempre competitiva. «Otto anni fa in Portogallo aveva grandissimi giocatori davanti: Vieri, Totti e Del Piero. Sapete tutti come andò. Quattro anni fa, venivamo dal mondiale: avevamo tanta qualità, ma fummo sfortunati, uscendo ai rigori contro la Spagna, senza perdere contro avversari che sarebbero poi diventati i campioni. Sono ancora convinto che potevamo aggiudicarci quell’Europeo. Questa è nuova. Ha voglia e cattiveria. Può arrivare fino in fondo. Siamo convinti di poter vincere».
L’amico De Rossi, per l’infortunio di Barzagli, è arretrato in difesa. Ma a Pirlo va bene anche lì: «Perché è una risorsa in più per l’Italia. Può fare contemporaneamente i due ruoli. Perché, oltre a star dietro, tocca a lui iniziare l’azione. Ci permette più soluzioni. È un grande campione che sa adattarsi a seconda di quanto gli viene chiesto». Il primo assist di Andrea nell’Europeo a Danzica contro la Spagna, con la verticalizzazione per Di Natale. Per quei lanci, non ha preferenze: «Perché, davanti, sono tutti bravi a muoversi per chiamare il nostro passaggio. Si è visto pure nell’amichevole persa a Zurigo contro la Russia. I tagli di Di Natale, come quelli di Cassano, Balotelli e Giovinco. Seguiamo i loro movimenti, sappiamo come servirgli il pallone. Non capisco perché Mario adesso deve essere un peso. Lui è importante come gli altri. Come tutti gli altri attaccanti, proverà a farci vincere le partite».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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