S’era capito fin dai primi minuti che ancora una volta, ieri, non si giocava Napoli-Juve ma Napoli-Higuain. Ma il gesto che ha chiuso definitivamente la storia d’amore con la città è quello che Higuain ha rivolto, più di una volta, alle tribune puntando il dito. Ripetuto dopo il primo gol, mormorando anche qualche frase diretta al presidente De Laurentiis. Questa volta parole e mimica sono stati inequivocabili. Gli esperti di lettura del labiale non hanno avuto dubbi, il Pipita avrebbe detto: «È colpa tua». E così, in queste due trasferte napoletane «l’amore infinito s’è tramutato in odio sfinito».
La vendetta sudamericana, la rivincita gelida, sarebbe scattata alla mezzora del primo tempo, per poi ripetersi nel secondo. Sempre lui, l’uomo che la città azzurra ha bollato come un rinnegato. Ma, ieri sera, i fischi veri a Higuain, che avevano dominato le cronache non strettamente pedatorie della passata sfida napoletana domenicale, prima del lancio della scarpa, hanno prodotto una sequenza tra l’argentino e il pubblico tutta da interpretare. Quando è finito il riscaldamento (durante il quale la parola più gentile che è arrivata a Gonzalo dalle curve è stata “sce-mo, sce-mo”) e i giocatori stavano guadagnando gli spogliatoi, il Pipita esasperato ha rivolto un applauso ironico alle Curve. Il boato è cresciuto d’intensità e l’attaccante juventino ha portato la mano all’orecchio a significare che non sentiva, che insulti e fischi gli scivolavano addosso.
Poi il gesto finale, rivolto alla tribuna: ha stretto le punte delle punte per dire a qualcuno: «Parli troppo». In molti hanno pensato che il finale della mimica fosse rivolto ad Aurelio De Laurentiis, ma in quel momento il patron azzurro non era in tribuna. S’era capito, comunque, che ancora una volta non si giocava Napoli-Juve, ma Napoli-Higuain. Il gesto si è ripetuto dopo il primo gol che ha portato inizialmente in vantaggio i bianconeri (in divisa azzurra, un’altra volta, con il Napoli già vestito per andare in processione alla Madonna dell’Arco, il prossimo Lunedì in Albis), quando Higuain, ha rivolto ancora una volta la propria attenzione alle tribune e al gesto ha aggiunto qualche frase diretta di nuovo al presidente, che c’era, eccome.
Questa volta parole e mimica sono stati inequivocabili. Gli esperti di lettura del labiale non hanno avuto dubbi, il Pipita avrebbe detto: «È colpa tua». In tanti, tra i napoletani allo stadio, e pure quelli a casa, visto l’andazzo, si saranno chiesti: ma ‘sto Pipita che quasi non tocca palla al San Paolo e quando la tocca è subissato da urla e fischi, si becca una cappellata in faccia, non se le poteva risparmiare ‘ste due trasferte all’ombra del Vesuvio, dove l’amore infinito s’è tramutato in odio sfinito? Questo dalla prospettiva napoletana, ma mettendosi nei suoi panni lo sfizio di infilzare Reina a Napoli se l’è tolto. E scusate se è poco.
fonte: Ilmattino.it
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