Torna a varcare le porte dello stadio Stefano Pioli e lo fa in occasione della classifica conferenza stampa della viglia. Già, domani la Fiorentina ospiterà il Benevento, ma parlare di campo oggi è difficile. Quasi impossibile: “Oggi preferisco parlare io” Ha esordito così l’allenatore della Fiorentina, scusandosi con i giornalisti presenti: “Credo di avere qualcosa da dire, evitando quindi le vostre domande”. Da lì parte un fiume di parole, ricche di affetto e di amore per Davide Astori: “Al quale va il primo pensiero. Ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo da vicino. Era una persona speciale, Un Capitano speciale”. Ha la voce rotta dal pianto Pioli, ma non vuole fermarsi: “Trovava sempre il tempo e i modo giusti per dire le cose a me e ai compagni. Una persona generosa, disponibile e altruista. Purtroppo me lo sono goduto per troppo poco tempo e mi mancherà. Mi manca ogni giorno che scendo in campo”. Il pensiero, poi, non può che andare ai suoi cari: “Ad Anna, Marco, Renato e Bruno. Se Davide era una persona speciale è perché anche loro sono speciali. Li abbraccio e mi auguro di incontrarli presto, già domani”. Parentesi a parte per la compagna, Francesca, e per la piccola Vittoria, che non poter crescere con suo papà: “Per loro – continua Pioli – non posso trovare parole che consolino. Posso fare una promessa: ci saremo sempre a loro fianco”. Arriva anche il momento dei ringraziamenti, ai tifosi in primis: “A volte hanno una lingua profonda e tagliente, ma soprattutto un cuore grandissimo. In questi giorni avrei voluto abbracciarli ad uno ad uno per trovare insieme la forza per andare avanti. Un ringraziamento da parte mia anche a tutto il mondo del calcio. Una partecipazione così commossa e piena di solidarietà è sicuramente merito di Davide, ma significa anche che, in un mondo a volte descritto diversamente, ci sono ancora principi e valori nobili. Sta a noi portare avanti l’esempio di Davide”. Infine anche alla proprietà, con i fratelli Della Valle che hanno cancellato ogni tipo di impegno lavorativo per stare accanto alla squadra: “Si sono distinti ancora una volta per signorilità e disponibilità, stanno facendo di tutto per aiutare me e la squadra. I ragazzi hanno pianto, piangono e stanno soffrendo. Davide era il capitano, il loro punto di riferimento. Però noi sappiamo cosa fare per onorarne la memoria. Dico spesso a tutti loro: “Allenatevi come se fosse l’ultima volta”. A davide non c’era il bisogno di dirlo. Ci ha lasciato degli insegnamenti tropo importanti per non poterli seguire. L’eredità più grande è stato un seme, quello della compattezza, dell’unione, della passione e dell’amore per la Viola. Tocca a noi adesso custodire e proteggere questo seme, fare in modo che possa germogliare per un futuro migliore per tutti noi. Tutti uniti in ricordo di Davide”. Spazio solo al ricordo e all’amore. Per le domande ci saranno altre occasioni.
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