La mano di Perez non era intenzionale, la partita (quasi) perfetta preparata da Pioli invece sì, era intenzionale. Di più: era pensata, studiata, maturata in questi giorni di vigilia, preparata per battere per la terza volta il collega Walter Mazzarri dopo la doppietta dell’anno scorso, quando il tecnico del Bologna sedeva sulla panchina del Chievo: 3-1 all’andata, sbancato il San Paolo, 2-0 al ritorno al Bentegodi. Niente da fare, la vittoria è sfumata quando l’arbitro – che non aveva visto l’infrazione più o meno volontaria di Perez – si è consultato con il guardalinee Padovan e ha indicato, tra le proteste dei rossoblù, il dischetto del rigore. 1-1, e fatevene una ragione.
LE PAROLE- «Il regolamento parla chiaro – attacca Pioli – per essere considerato da rigore il mani deve essere volontario, e Perez non voleva assolutamente toccare la palla. Voleva solo stopparlo con la coscia. Tra l’altro era un pallone che stava uscendo. Il regolamento è stato male interpretato. Peccato, perché avevamo imbrigliato il Napoli, che non ci stava affatto creando pericoli. Abbiamo fatto una grande prestazione, sempre compatti e sempre in partita, soffrendo davvero poco. Ma alla fine siamo stati penalizzati dall’arbitro » Resta quindi la rabbia, e tanta, per una vittoria che sarebbe stata la sesta in campionato. Restano le polemiche contro l’arbitro, su cui già alla vigilia si era scatenata la rabbia via web dei tifosi del Bologna per una designazione che non aveva tenuto conto del fatto che Brighi è di una città, Cesena, diretta concorrente del Bologna nella corsa per non retrocedere. Riecco Pioli: « Sono molto soddisfatto della prestazione della mia squadra. Ci eravamo preparati molto bene. Il Napoli pur premendo non ha creato tantissimo. C’era la possibilità del colpo grosso. Ma resta un punto importante. Ora siamo più convinti delle nostre possibilità».
TATTICA E SORPRESE- L’ha preparata alla grande, Pioli, e gliene va reso atto. Era senza quattro pedine-chiave come Portanova (squalificato), Kone e Diamanti (entrambi infortunati) e Ramirez, acciaccato e quindi in panchina per più di un’ora. Non si è perso d’animo, non è da lui. E ha varato un Bologna pratico e bello, essenziale e cinico. Il modulo, un 3-5-2 elastico, è stato solo la cornice di un Bologna tra i migliori della stagione. Due le sorprese: il debuttante Taider, che fin qui in campionato aveva giocato soltanto quindici minuti contro il Milan, piazzato a bloccare la fonte di gioco del Napoli (Inler), e il rientrante Acquafresca, che non giocava titolare dal 27 novembre del 2011 a Cagliari e che voci di mercato sempre più insistenti davano in partenza.« Taider è stato molto bravo – ha detto Pioli – ci ha dato equilibrio nel centrocampo a tre e aggressività. E’ stata una scelta pensata in questo senso. Comunque sono soddisfatto: dobbiamo arrivare a 40 punti, ogni partita ci richiede uno sforzo importantissimo. E’ un momento in cui stiamo bene».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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