NAPOLI – Ci sono molti modi di cominciare una stagione, i rossoblù hanno scelto quello sbagliato. In una serata cominciata con le ragazze pon pon e i fuochi d’artificio a fare da coreografia alla prima del San Paolo, il Bologna di Pioli finisce nell’imbuto del Napoli e non ne esce più. Tre gol. E potevano essere di più. Ma il risultato non dà la dimensione esatta di quella che è stata la partita del Bologna: un tentativo non riuscito di fare qualcosa, sì, ma cosa? Pioli spiega che «questo era un Napoli davvero molto forte», e allora saranno le prossime gare a misurare la distanza tra questo Bologna e questo Napoli.
DEMERITI – «Noi abbiamo dei demeriti, questo è chiaro. Soprattutto nei gol subiti». Sono quelli che bruciano di più. Sono quelli gli aspetti più preoccupanti della sconfitta. «Ma credo che siano più i meriti del Napoli. Siamo andati tante volte sotto pressione. Eppure nel primo tempo la squadra non mi è dispiaciuta. E’ vero che non siamo stati pericolosi, ma il campo non l’abbiamo tenuto male». Troppo il dislivello tecnico tra le due squadre. Troppa differenza sulla bilancia della qualità. E’ Pioli stesso a confermarlo: «C’era troppa differenza di valori, ma al di là di questo per un po’ abbiamo gestito le situazioni discretamente».
CHE BOTTA IL 2° GOL – Approccio titubante, errori in serie sul primo gol, poi la resa, evidente, definitiva. La dimostrazione arriva dal 2-0: prendere un gol al secondo minuto di recupero, lasciando scoperta una fascia (la destra), offrendo il fianco al contropiede avversario; beh, è la fotografia di una squadra ancora troppo fragile. «E’ stata una botta psicologica molto dura». Rialzarsi, poi, diventa difficile. In quel momento il Bologna ha consegnato la vittoria al Napoli. Pioli elogia il nuovo corso di Benitez. «Mi sembra che stavolta, rispetto al passato, ci sia una manovra più fluida, più possesso palla. Questo Napoli cerca di farti venire fuori per poi colpirti in profondità». Nello stesso tempo, oltre l’elogio per gli avversari, vanno sottolineati i soliti difetti del Bologna. «Ci sono tante situazioni che dobbiamo migliorare – spiega il tecnico – voglio più attenzione e intensità».
CECH POSITIVO – C’erano almeno tre uomini fuori condizione. Il povero Cech, mandato allo sbaraglio con soli tre allenamenti alle spalle. E poi Kone (reduce da una settimana difficile, con un infortunio alla coscia da smaltire) e Lazaros. C’era un attaccante – Bianchi – lasciato in balia di se stesso. C’era un Diamanti poco Diamanti. C’era una difesa con le fasce scoperte e con i due centrali in affanno. C’era un brutto Bologna, questa è la verità. Pioli preferisce concentrarsi sugli aspetti positivi. Per esempio la prestazione di Cech. Che non è sufficiente, non poteva esserlo, ma almeno è incoraggiante. «Credo che quella di Cech sia stata una prestazione positiva contro avversari di ottimo livello – spiega Pioli – è un giocatore che vede la giocata, lo ritengo affidabile per la nostra struttura di squadra». Pioli alla vigilia aveva chiesto: mettiamo in campo la nostra identità. Se questa è l’identità del Bologna allora non è un buon inizio.
LA LEZIONE – La partenza storta del Bologna sarà motivo di riflessione fin da oggi stesso, quando a Casteldebole Pioli, Zanzi e Guaraldi si confronteranno su quanto emerso ieri sera al San Paolo. Già ieri sera, nel fossato del San Paolo, il dg e il presidente si sono appartati: parlavano fitto, visibilmente delusi dalla prestazione del Bologna; forse pensavano a qualche primo rimedio. Ancora Pioli: «Ora dobbiamo pensare a ripartire e a trarre la lezione da quanto fatto al San Paolo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
