Sette bandi per sette piscine e, se tutto dovesse andare secondo i tempi previsti, entro dicembre si porterà a compimento l’annosa storia delle piscine costruite con la Legge 291 del post terremoto. Carlo Poerio (Corso Vittorio Emanuele), Acquachiara (Chiaiano-Marianella), Dennerlein (Barra), Prota Giurleo (Ponticelli), Bulgarelli (Poggioreale), Aquila (Secondigliano), Gaelota (Scampia): strutture vandalizzate nel ’95 che il Comune, impossibilitato a gestirle, affidò al Coni. Oggi, essendo impianti che potenzialmente hanno produzione di reddito, non è più possibile un affidamento diretto al Comitato Olimpico (quindi federazioni e società), ma si deve passare attraverso una gara.
Il 20 giugno scorso la Giunta ha approvato la delibera per dare il via al procedimento. Martedì 16 ottobre il Consiglio comunale sarà chiamato a ratificare il tutto e far partire i bandi. «Si tratta di gare ad evidenza pubblica – spiega l’assessore allo sport, Pina Tommasielli – e ogni piscina sarà affidata per 15 anni con a carico del locatario manutenzione ordinaria e straordinaria e un canone annuo. Con attenzione allo sport sociale, ai disabili e alle fasce più deboli». Previste corsie privilegiate per «chi possiede meriti sportivi e per chi ha la cultura del nuoto». «Se tutto va nei tempi prestabiliti – aggiunge – entro Natale la vicenda dovrebbe arrivare a conclusione fermo restando i diritti acquisiti di chi già ha cominciato l’attività». Per ogni piscina intanto è stato fatto un attentissimo screening. Lavori fatti, lavori necessari, canone previsto, ipotesi di guadagno gestionale, possibilità di aprire punti ristoro, merchandising ed altro.
Domani invece comincerà l’iter per i campi di calcio San Gennaro dei Poveri (Sanità), Ascarelli (Ponticelli), San Pietro a Patierno, Caduti di Brema (Barra). In questo caso la scure è quella della corte dei Conti. «Ci attaccano in continuazione – continua la Tommasielli – la redditività dei nostri impianti è ferma al 27% e dove non arriva il pubblico deve giungere il mercato». È il caso del Collana e dell’atletica leggera. «Esatto. Nessuno ha in mente di cacciare l’atletica. Il problema era il gabbione dei lanci pericolante e inutilizzato. Il Comune non ha i soldi per ristrutturarlo e ho chiesto alla Fidal se avesse intenzione di farlo. Mi hanno risposto di no e l’ho fatto togliere. Falso che non si possa lanciare a causa del manto erboso nuovo. Il problema è solo il gabbione. Il Collana è un impianto a domanda individuale: si pagano le ore richieste, quindi chiunque può utilizzarlo. Non ho cacciato nessuno ma invitato a utilizzare di più il Virgiliano dove sono stati spesi soldi pubblici e ci sono impiegati che devono far vivere meglio la struttura. Non escludo che vadano altre discipline, ma le pedane non saranno toccate e si può lanciare anche in presenza di manto appena rifatto. Prima di fare il processo alle intenzioni si valutino i progetti dell’assessorato».
La logica è quella del mettere a reddito… «La Corte dei Conti ci pressa. È finito il tempo delle vacche grasse. Anche la costruzione del campo di calcetto al Collana va vista in quest’ottica. Non abbiamo i soldi per ristrutturare la palestra: piuttosto che le rovine, meglio il sintetico per le scuole calcio grazie anche alla collaborazione di privati che a fronte dei loro investimenti hanno firmato una liberatoria che non garantisce alcun privilegio e pagano anche le ore di utilizzo».
Capitolo nuovo stadio. Il 31 ottobre terminerà la richiesta di manifestazioni di interesse avanzata dal Comune. Il 5 novembre Consiglio monotematico sul futuro dell’impianto. Che sia il San Paolo o un nuovo impianto altrove. Staremo a vedere.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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