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Pianura: dalla C alla possibile scomparsa

L'evolversi di una tragedia da evitare a tutti i costi

Corsi e ricorsi storici: già nel 1986 la città della Solfatara aveva strappato a Napoli la sua seconda squadra cittadina, il Campania Ponticelli. Da quel momento, e fino ad oggi, il Napoli sarebbe rimasto l’unico club partenopeo a militare tra i professionisti. Sta di fatto che a Pianura è cominciata una frenetica corsa contro il tempo finalizzata ad un duplice obiettivo: sensibilizzare la politica napoletana affinché faccia chiarezza sulle reali possibilità di usufruire del Collana l’anno venturo, e indurre Lino ed Antonio Cafasso a non abbandonare il progetto biancazzurro pur nella necessità di doversi scegliere una sede diversa dal “Simpatia” per il prossimo campionato di Seconda Divisione. Obiettivi non proibitivi, certo, ma nient’affatto semplici da raggiungere. Il Pianura ha chiesto ufficialmente, alle amministrazioni comunali di competenza, la disponibilità di due impianti: il San Paolo ed il Domenico Conte di Pozzuoli. Nessun accenno al Collana, che sarebbe potuto rientrare prepotentemente in gioco dopo la fresca rinuncia allo stadio vomerese di Mario Moxedano, il quale ha fatto sapere di voler ripresentare il suo Neapolis in un Vallefuoco adeguatamente ristrutturato. C’è l’agibilità per ospitare sugli spalti almeno 3.500 spettatori, come ha stabilito un sopralluogo a cui hanno preso parte l’ing. Salvatore Capuozzo, responsabile del servizio sicurezza abitativa del Comune di Napoli, ed i fratelli Cafasso. Una “conditio sine qua non” per la società, che non vuole fare a meno del proprio pubblico. Anche il manto erboso è perfettamente usufruibile, nonostante si rendano necessari alcuni lavori di rifacimento. Poi, improvvisa, la doccia gelata, quando questa querelle sembrava prendere una piega positiva. Tramite una nota, il club di Via Giustino Russolillo ha comunicato, con decisione irreversibile, di voler cedere ad altri il titolo sportivo, a causa di “sopravvenienze inaspettate ed inaspettabili che impediscono a questa società di poter disputare il prossimo campionato di Lega Pro nel Comune di Napoli”. Annullato anche l’incontro con il sindaco Rosa Russo Iervolino. L’ennesimo colpo di scena che sta per porre fine alla vita del Pianura. Anche perché non c’è ancora una spiegazione ufficiale a questa repentina marcia indietro. Ce n’è forse una ufficiosa: il Collana, infatti, non avrebbe superato il test in materia di sicurezza. L’ipotesi di uno sbarco al San Paolo era apparso già improbabile, visto che Aurelio De Laurentiis è forte di una convezione inattaccabile fino al 2014. Bisogna comunque far presto ed il patron già diversi giorni fa aveva lanciato l’allarme. “Ci troviamo in una situazione paradossale: siamo sicuri del ripescaggio ma non abbiamo un campo su cui giocare – il pensiero di Lino Cafasso -. Eppure sono già pronti i 600mila euro necessari per l’iscrizione, quelli non sono mai stati un problema. Di certo non elemosinerò una deroga per avere anche l’anno prossimo il Simpatia. Nel caso fossimo costretti a rinunciare alla Lega Pro, chiuderò definitivamente col calcio e del Pianura dovrà occuparsi qualcun’altro. Se il San Paolo è l’unico stadio cittadino usufruibile, non è giusto che sia la fonte a cui solo il Napoli può abbeverarsi. Lo dico senza presunzione perché amo il Napoli e non abbiamo alcuna intenzione di creare qualcosa di alternativo agli azzurri. Mi rivolgo ai politici di questa città, e so che ci sono persone sensibili all’argomento come Pietro Diodato o come il sindaco Iervolino, non dimenticando il povero Nugnes, sperando che anche l’Assessore Ponticelli mostri quell’impegno che ci attendiamo: facciano il possibile per aiutarci. Noi possiamo ben poco, chi invece ha il potere per intervenire, a qualsiasi titolo, lo faccia. Con azioni concrete ed opere di conoscenza sul territorio perché, credetemi, non immaginate con quante difficoltà mi batto ogni giorno: in tanti vorrebbero la nostra morte, statene certi. Un trasloco a Pozzuoli? Già il pensiero di lasciare il Simpatia mi fa male. Qui è nata la nostra avventura, è la casa che ci ricorda tutti i nostri affetti. Per la verità, anche il sindaco di Torre Annunziata mi ha chiamato per far rinascere il Savoia, dandomi la completa disponibilità del Giraud. Mi ha persino assicurato che alcuni dei tifosi più turbolenti stanno in galera e non possono nuocere. Però noi lotteremo fino all’ultimo per restare a Napoli, se ce ne saranno le condizioni. Diversamente, la vivremmo come una sconfitta”. Nella prolusione presidenziale, c’è tempo anche per il mercato: “Con Marco Rossi c’è stato un colloquio: è un tecnico bravo che ci piace molto. Ed anche lui vuole venire da noi. Vedremo se questo matrimonio si potrà fare. Ma un ringraziamento a Gargiulo voglio farlo: è un grande intenditore di calcio. Meglio lui di tanti burattini che girano in giacca e cravatta e poi non hanno nulla da dare. C’è stato anche un incontro con l’agente di Perna dell’Aversa. Il nostro obiettivo sarebbe quello di toglierci qualche soddisfazione: abbiamo in rosa tanti giovani che hanno ben figurato e possono farlo tranquillamente anche in Seconda Divisione”. Programmi che, ora, potrebbero scoppiare come una bolla di sapone. Tant’è che Rosario Manzi, esterno offensivo stabiese e bandiera indiscussa di questa squadra, ha già salutato i biancazzurri: “Ringrazio i presidenti, sono stati per me una seconda famiglia. Sarò sempre grato a questa società perchè sono stati quattro anni formidabili. Ora però prevale il rammarico: non avrei mai voluto che questa favola finisse”. In precedenza, era andato via l’estremo difensore Nicola Lima, tesserato dalla Sambenedettese. La società, in ogni caso, deve regolarizzare entro domani l’iscrizione al campionato di serie D per poi chiedere, entro venerdì 23 luglio, il ripescaggio in Seconda Divisione. Tutto però lascia pensare che i Cafasso vogliano gettare la spugna, con la susseguente cancellazione dei partenopei dal panorama calcistico. Un caso quantomeno singolare, dal momento che il Pianura gode finanziariamente di ottima salute. I tifosi, comunque, non hanno esitato un attimo per far partire una gara di solidarietà a difesa del loro bene più prezioso, ed allo studio ci sono diverse forme di mobilitazione. Intanto su Facebook è stata aperta una pagina dal titolo “Sosteniamo il Pianura Calcio in C2 con un nuovo stadio”. Un’aspettativa con cui l’amministrazione comunale di Napoli ha l’obbligo morale di confrontarsi. Le casse languono e bisogna fare di necessità virtù, d’accordo. Ma chi governa città e Regione ha il dovere di far sentire la propria autorità, di dominare gli eventi, di non essere inermi e silenti. Perchè, nel caso il club scomparisse, Pianura perderebbe inevitabilmente quella ricchezza che più di tutte si è vestita come collante sociale in una zona già martoriata.Bisogna trovare subito un accordo, magari sfruttando lo stadio “Collana”, che così dopo tanti anni potrebbe essere riutilizzato. Napoli non può sempre umiliare le sue migliori energie; la favola del Pianura rappresenta una speranza anche per la nostra città. Ci rivolgiamo al mondo della politica e delle istituzioni; è il momento che recitate il vostro ruolo, Pianura merita rispetto. Napoli ha bisogno della presenza dello Stato, della politica, della gestione della cosa pubblica. Gli uomini di potere hanno l’ennesima chance di comportarsi come se stessimo in una città normale, dove le energie si valorizzano e non si sprecano.

LA REDAZIONE

Fonte: Tuttomercatoweb

 

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