Per il presidente del Coni, Gianni Petrucci, Napoli-Juve doveva essere rinviata e questo dovrebbe bastare per spazzare via il polverone delle polemiche. «Ha fatto bene il Prefetto – ha affermato il numero uno del Coni, in trasferta a Milano per la presentazione della partnership con Intesa Sanpaolo – E’ troppo semplice parlare dopo e far notare che c’era il sole. Ma la decisione doveva essere presa in quel determinato momento ed è stato saggio, logico e giusto rinviare la gara. E’ vero che si potevano avvisare la Lega e l’altra società (la Juventus, ndr), ma non cambia la sostanza. Mi dispiace per chi critica. Non si rende conto di ciò che è accaduto. Lo sport è importante, ma prima vengono la vita umana e la sicurezza».
LEGA IGNORATA – Di quanto accaduto domenica a Napoli, ma anche venerdì a Genova, si è parlato pure in via Rosellini, in occasione dell’Assemblea di Lega. Al termine della riunione, il presidente Beretta ha premesso che «con ogni probabilità non sarebbe cambiato nulla» nei termini della decisione, ma, come aveva già fatto a caldo, ha pure voluto sottolineare e contestare il fatto che la Lega «non è stata minimamente coinvolta. C’è il massimo rispetto per gli obblighi di sicurezza e per il clima in cui è stata presa la decisione, ma, quando è stato il momento di valutare i problemi, non è stato ritenuto di contattare la Lega, mentre è stato invitato il Napoli. In passato, invece, iniziative del genere sono sempre state prese a stretto contatto con la Lega che, su delega della Federcalcio, ha il compito di organizzare il campionato di calcio».
GRAVE SCONFITTA – Tra i dirigenti, mentre Galliani ha provato a scansare la polemica ( «Non tiratemi dentro, non ero a Napoli. Dico solo che a San Siro non si rinvia. Ci sono le idrovore sotterranee che assorbono l’acqua» ), altri non si sono tirati indietro. A cominciare da Lotito: «Credo che se ci fosse maggior coordinamento queste polemiche non nascerebbero – ha spiegato il presidente della Lazio -. Occorre sicuramente far prevalere l’interesse collettivo, in questo caso la sicurezza, ma è altrettanto vero che poi a queste decisioni deve partecipare pure la Lega» . E’ stato più duro l’ad del Catania, Lo Monaco: «Si è trattato di una sconfitta del nostro calcio, abbiamo degli stadi precari e un’organizzazione lacunosa. La scelta del rinvio è stata legittima, ma frettolosa, perché dovevano essere presenti entrambe le squadre e bisognava avvisare la Lega» . Marino, dg dell’Atalanta, ma in passato dirigente del Napoli, ha raccontato: «Mi ricordo di una gara rinviata quando la squadra partenopea giocava in Serie C. Il terreno era a posto ma c’erano infiltrazioni d’acqua fin nel tunnel degli spogliatoi. In quelle condizioni si rischiava anche dal punto di vista della sicurezza degli impianti elettrici e dell’illuminazione. In merito alla gara di domenica, credo che ci sia stata una decisione di responsabilità. Mi sorprende, piuttosto, che nel calcio non venga capito». Per chiudere, il presidente del Parma, Ghirardi, che ha posto l’accento sulle divisioni interne alla Lega: «Ci vorrebbe maggiore unità e invece prevalgono sempre gli interessi dei singoli. Ad ogni modo, in casi del genere, io ho sempre chiamato via Rosellini».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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