Petrucci sicuro: “Bisogna riformare la giustizia sportiva”

Il presidente del Coni: "La responsabilità rimarrà sempre"

«La giustizia sportiva dovrà essere rivista». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, detta gli scenari di quello che succederà non appena i vari procedimenti aperti, soprattutto quelli che riguardano lo scandalo scommesse, vedranno la fine (anche se non sembra cosa immediata, viste le continue indagini da parte delle Procure di mezza Italia). «I casi degli ultimi giorni hanno riportato l’attenzione sulla giustizia sportiva e ci fanno riflettere su quello che sarà il dopo. Ma bisogna aspettare la fine dei processi». L’indicazione è precisa, una necessità – quella di rivedere alcuni principi – che si era manifestata nel corso delle ultime indagini ma pure lo scorso anno (tanto che la Federcalcio cambiò e modificò gli articoli che riguardano l’illecito e il divieto di scommesse).

RESPONSABILITA’ OGGETTIVA – E’ stata la norma che più critiche e più “picconate” ha attirato e attira tutto ora, «ma la responsabilità oggettiva rimarrà sempre, anche se necessariamente dovrà subire alcune modifiche. Quando il legislatore fece quelle regole non si poteva pensare alle scommesse ed ad altri reati nati in tempi recenti». Né alle aberrazione dei reati esistenti, come il commettere un illecito non per favorire la propria squadra in classifica ma molto spesso per perdere e intascare una grossa somma dalle scommesse clandestine.
GIUSTIZIA ORDINARIA – Petrucci si è anche soffermato sui rapporti («buoni») fra la giustizia sportiva e quella ordinaria, che fornisce la maggior parte del materiale alla Procura federale. «Chiaro che i tempi sono decisamente diversi, basti pensare che per Calciopoli (che la giustizia sportiva ha affrontato nel 2006, ndr) non c’è ancora una sentenza di secondo grado. Bisogna però cercare una maggiore collaborazione. Non voglio parlare di casi specifici, dico solo che accelerare i tempi delle inchieste è un fatto logico ed è un compito che spetterà a chi metterà mano alla riforma».
NUOVI GIUDICI – Per Petrucci, bisogna «rivedere quella norma che prevede una specie di concorso per le nomine dei giudici sportivi. Il requisito minimo deve essere la conoscenza del nostro mondo, non solo la preparazione nel diritto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Vesux

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