talia-Spagna ai supplementari. Viktor Kassai ha fischiato da tempo, ma il match sembra non finire mai. E non solo perchè i campioni del mondo hanno stretto la mano ai colleghi azzurri con un sincero ”ci rivediamo in finale”. C’è il caso dei fischi dei tifosi spagnoli all’Inno di Mameli. «Cosa ho pensato quando i 10.000 tifosi spagnoli hanno fischiato l’Inno di Mameli? Pena, solo pena. Non faccio giri di parole», il duro attacco di Gianni Petrucci, prima di ripartire per l’Italia. «Ogni inno nazionale ha una storia, un valore: non riconoscerlo e non rispettarlo fa pena – la considerazione del presidente del Coni – Vale per tutti gli inni. E se succede a quello di Mameli, da italiano dispiace ancora di più». Evita incidenti diplomatici il ministro Gnudi («Le tifoserie sono state correttissime, peccato che la serata sia stata macchiata da questo episodio»), più netta la condanna del presidente federale Abete. «Sono comportamenti beceri di persone irresponsabili, che non si rendono conto del danno che provocano». Senza dimenticare di quante volte è avvenuto in Italia: «Ricordiamo ancora quel che è successo nella finale di Coppa Italia – ha aggiunto Abete – La condanna di quei fischi vale per tutte le latitudini, e non può macchiare un Paese. Però questa è ignoranza, punto e basta».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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