Nonostante le ultime due sconfitte consecutive (con il Chievo in casa e a Marassi col Genoa), solo José Mourinho e Leonardo come tecnici stranieri esordienti in serie A hanno fatto meglio di Vladimir Petkovic: Mourinho con l’Inter e Leonardo col Milan. «Con il Napoli dobbiamo tornare ad avere fame: gli azzurri non mi fanno paura. È vero, è un avversario molto forte e lo ha dimostrato: tutti lo ritengono la prima alternativa alla Juventus ma noi stasera vogliamo dimostrare che possiamo competere anche noi per il vertice. E che il terzo posto non ci basta».
L’allenatore uscito dal cilindro di Lotito questa estate, va all’assalto di Mazzarri. «All’andata abbiamo perso, ma quel giorno dissi che noi eravamo superiori al Napoli e lo penso ancora: per venti minuti al San Paolo loro non hanno capito niente, poi abbiamo preso un gol assurdo. Alla fine non mi andava neppure di contestare la rete irregolare degli azzurri: quando perdi 3-0 non senso». Petkovic si gode la ribalta italiana che si è conquistato dopo anni di gavetta sui campi della Super League svizzera: il 49enne di Sarajevo, un corazziere di quasi due metri, ha diffuso il suo credo calcistico sulle panchine di Young Boys e Bellinzona. E nel frattempo faceva il magazziniere alla Caritas-Ticino. «Klose? È un calciatore importante, ma anche Floccari ha dimostrato di poterlo sostituire benissimo».
La Lazio è dietro di sei punti al Napoli. Eppure il bosniaco non alza bandiera bianca: «Una sfida decisiva? È uno snodo importante della stagione perché vincendo possiamo avvicinarci ai primi due posti ed eventualmente agganciare i primi in classifica». Petkovic quasi si rammarica della scarsa considerazione che ha la sua Lazio: «Leggendo i giornali e guardando la tv, entra in testa anche a me che per lo scudetto ci sono solo Napoli e Juventus. Ma noi stasera vogliamo invece dimostrare di essere squadra da vertice». Sorvegliato speciale naturalmente Cavani: «Dobbiamo giocare in modo intelligente e compatto. Se si fa il fuorigioco in maniera poco concentrata, lui ha tutta la possibilità di far valere le sue doti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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