Andrea Petagna, attaccante della SPAL in prestito dal Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SKY Sport. Il centravanti si è soffermato, tra le altre cose, sulla sua prossima esperienza in maglia azzurra:
Si inizia con la sua iniziativa benefica: “Con la mia campagna proviamo a non far rimanere indietro nessuno. Abbiamo donato 5 postazioni in terapia intensiva, in diversi ospedali a Monza, Pavia, Lecco, ringrazio i tanti che hanno donato. Bergamo? Ho fatto due anni magnifici lì, ringrazio tutti perché mi hanno fatto crescere, sono persone forti e sapranno rialzarsi velocemente e l’Atalanta continuerà a regalare sorrisi, continuo a guardarli e Papu e Ilicic sono amici”.
Sull’esperienza all’Atalanta: “Al primo anno facemmo 73 punti, arrivammo quarti, ma all’epoca andavano solo in tre. Avevamo Spinazzola, Kessie, Gagliardini, fu un anno straordinario”.
Euro2021 è un sogno o un obiettivo? “Un sogno, ma anche un obiettivo, è il sogno di tutti i ragazzini. Passa attraverso le mie prestazioni con la Spal, poi col Napoli, cercherò di far bene per arrivarci“.
L’anno prossimo giocherai a Napoli? Stai imparando la lingua napoletana? “Sarà un piacere impararla. Il Napoli ha creduto da subito in me, è un’opportunità unica, volevano prendermi già a gennaio, penso di essere pronto e non vedo l’ora di essere allenato da uno come Gattuso e giocare con gente come Insigne, Mertens e tutti quelli che ci sono”.
Quanto è stata importante la Spal per la tua crescita? Credi nella salvezza? “Siamo lì, se si dovesse tornare possiamo far bene, ci crediamo e continuiamo a lavorare tanto. Ferrara mi ha dato tanto, mi ha fatto sentire importante e speriamo di ricominciare per salvarci”.
Il tuo sogno da bambino? “Di giocare a calcio, mia mamma era una nuotatrice, mio padre allenava nei dilettanti, forse per questo”.
Quando affronterai il tuo amico Cristante con la Roma e tu nel Napoli, sarà il coronamento di un sogno? “Sì, giochiamo insieme da quando avevamo 10 anni. E’stato già bello giocare insieme all’Atalanta, ma lui sta facendo bene a Roma e io a Napoli, sarà bello ripensando dove siamo partiti, insieme col nostro agente Giuseppe (Riso, ndr), la prima persona che ci ha seguito, a 13 anni, ci portava a mangiare fuori, il gelato… è stato un percorso lungo ma siamo ancora all’inizio”.
Al Napoli l’occasione della tua carriera? “Sì, lo è, la più importante della mia vita, arriva a 24 anni e ci arrivo con un bagaglio importante di 30 gol in due anni ma mancano ancora 11 partite, frutto di un percorso col Milan, anche in B, poi all’Atalanta, tutte esperienze che sono state come una palestra e ora sono pronto”.
Chi del Napoli hai curiosità di conoscere? Chi è il più forte invece? “Mertens, Insigne, sono fantastici, fanno tanti gol, soprattutto Mertens, poi sono diversi da me (ride, ndr) e non vedo l’ora di allenarmi insieme a loro. Il più forte? Ilicic”.
Il difensore che ti fa soffrire di più? “Chiellini e Koulibaly, sono i due più forti, tostissimi, sempre sull’uomo ma anche veloci”.
Giocatori sottovalutati? “Mi piace molto Vlahovic della Fiorentina, è giovane, simile a me. Barrow in futuro può diventare un grande giocatore”.
Il tuo modello o idolo? “Ho sempre ammirato Vieri, Benzema, Higuain, mi piace Milik… cerco di imparare osservandoli”
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