Autore di un grande inizio di stagione il centrocampista argentino del Watford Roberto Pereyra è nuovamente nel mirino di top club italiani ed europei. In passato sulle sue tracce c’era anche il Napoli ed ora il suo agente, Sergio Furlan, ha parlato così a Tmw:
Ha giocato 90′ nell’ultima partita dell’Argentina, vinta 2-0 contro il Messico. “Pereyra è un calciatore che merita la nazionale, è stato tra i migliori in campo e siamo felici di questa situazione. Mi fa piacere per lui, ma Roberto sa che deve continuare a lavorare per migliorare giorno dopo giorno”.
Ha 27 anni, forse ha quasi raggiunto la maturità calcistica. Quest’anno al Watford, poi, ha già realizzato cinque gol in dodici presenze. “Ha messo finalmente alle spalle l’infortunio al ginocchio del dicembre 2016, è tornato a giocare con la stessa qualità e intensità precedente a quell’incidente se non addirittura meglio. Merito del suo lavoro quotidiano, della voglia di emergere, della fiducia che sente intorno a sé. A partire dal Watford e dalla famiglia Pozzo, che l’ha voluto due anni e mezzo fa in Inghilterra e l’ha trattenuto di fronte a delle richieste”.
Ecco, richieste che certamente non sono mancate anche nella scorsa estate. C’era uno scenario legato al Napoli, ma anche voci sul Torino senza dimenticare i rumors che portavano al Chelsea di Maurizio Sarri. “L’interesse da parte di club prestigiosi fa ovviamente piacere, ora però Maxi pensa soltanto al Watford. Vuole continuare a fare bene con la sua squadra, ma allo stesso tempo è normale che ogni calciatore voglia migliorare la sua condizione professionale”.
Riferimento alle coppe europee? “Chiaro. Il Tucu ha giocato la Champions League con la maglia della Juventus, assaggiando anche l’atmosfera della finale del 2015, in futuro vuole tornare a giocare quella competizione. Speriamo che possa farlo col Watford, perché sta davvero bene lì. Però vedremo, la fine della stagione è ancora lontanissima e l’unico pensiero di Maxi è dare tutto con la casacca degli hornets”.
Al ragazzo quanto manca l’Italia? “Abbastanza, è arrivato a Udine quando aveva venti anni. La famiglia Pozzo l’ha visto crescere, c’è stima tra le parti. E’ cresciuto in Serie A, ha vinto alla Juventus. E’ ovvio che sia rimasto legato all’Italia”.
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