E meno male che di arbitri ce ne stavano sei in campo. Purtroppo ne avrebbero potuti mandare anche otto, l’importante che lasciavano a casa Mazzoleni. È sempre lui a rovinare la festa al Napoli. Si mette di impegno questo scarso bergamasco a fare danni alla squadra azzurra. È stata chirurgica la sua direzione. È andato bene fino ad un certo punto, poi nel momento opportuno ha iniziato a piazzare i colpi vincenti per la Vecchia Signora. Ha fischiato un calcio di rigore inesistente. A parti invertite non l’avrebbe mai decretato un penalty del genere. Vucinic è scivolato da solo e Fernandez neanche l’ha toccato. A quanto pare, però, la Juventus doveva pareggiare e quindi è stato indicato il dischetto. Ma mica si poteva fermare a questo regalo. No, proprio no. Ecco, quindi, che è arrivato il rosso diretto per Pandev. Il macedone avrebbe detto qualcosa al guardalinee Stefani. Figurarsi se Mazzoleni si faceva scappare l’occasione di mandarlo anzitempo negli spogliatoi. L’attaccante ha continuato a dire di non aver apostrofato il guardalinee ma di aver semplicemente detto che non era fuorigioco. Avanti un altro. Poco dopo è toccato a Zuniga dover pagare dazio per doppia ammonizione. Si poteva anche evitare il primo giallo ma il bergamasco non c’è passato sopra. Una vera vergogna che Mazzarri ha voluto rinfacciare al quarto uomo Bergonzi. Espulsione anche per lui. Nessuno vuole pensare male ma se questo era un contentino per i dieci mesi di squalifica a Conte è davvero becero come atteggiamento. Se la Juve voleva vincere onestamente la Supercoppa l’avrebbe potuto fare senza alcun problema. Gli elementi per farlo ce li aveva. La verità è che si è trovato di fronte un grande Napoli che l’aveva punita con le armi migliori: le ripartenze. Cavani prima e Pandev poi avevano beffato Buffon con grande classe. Da manuale del calcio. Il Matador si era involato tutto solo e arrivato davanti al portiere, che gli aveva toccato il pallone, segnava ugualmente con la punta del piede destro. Il raddoppio, dopo il pari fortunato di Asamoah, lo firmava egregiamente il macedone con un pallonetto che lasciava di stucco il Buffon nazionale. Sembrava andare tutto per il verso giusto fino a quando, come detto, Mazzoleni ha fatto saltare tutti i piani di Mazzarri. Ha cominciato a favorire i bianconeri con una direzione disastrosa. La Vecchia Signora ha avuto il terreno spianato favorito anche dall’autogol di Maggio nel primo tempo supplementare. La situazione che si è venuta a creare non ha permesso ad Insigne di poter esordire in Supercoppa. Sarebbe stato bello per lui godersi una serata di calcio vero. Invece è rimasto a guardare dalla panchina con l’amarezza di aver perso anche l’occasione di alzare il suo primo trofeo. La partita di ieri sera, al di là del risultato stabilito da Mazzoleni, conferma la forza di un Napoli che è destinato a diventare protagonista nella prossima stagione. Si è visto un magnifico Cavani che non si è mai arreso neanche quando il risultato di 4-2 era già stato scritto. I complimenti vanno anche a Pandev che è già in forma smagliante. Il centrocampo ha funzionato bene con le due mezzale. Fondamentale il lavoro di Hamsik in fase difensiva e offensiva. Anche Behrami non è dispiaciuto. Da rivedere un po’ la difesa che si è fatta trovare qualche volta distratta. Ma ci può stare. Ah, un consiglio alla Juve. Regalasse una copia della Supercoppa a Mazzoleni che se la merita più di Pirlo e compagni…
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
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