Stop. Il telecomando va nel cassetto e quel che resta di Edu è un’accozzaglia di filmati da lasciare sigillati come foto ingiallite: si gioca, e non c’è trucco non c’è inganno, non c’è tempo per il replay ma solo il bello della diretta. Ore 20,45, quando il reality lascia il posto all’autenticità: però, a ripensarci bene, e a riguardarle con attenzioni, niente male il ragazzino. Rewind. Si gioca, e però nell’attesa, prima di scaldare i muscoli, meglio una ripassatina sui quaranta giorni più pazzi della collezione autunno-inverno, un campionario di gesta racchiuse in spruzzate di materia grigia calcistica. Perché, quando tutto ebbe inizio, novembre 2011, che quasi pare una vita fa, chi era costui?
LA MISSIONE -Edu Vargas, nell’oscurità della segretezza, spunta a cena, inconsapevolmente, tra Leo Rordiguez e Alejandro Junior Mazzoni, tra Riccardo Bigon e Maurizio Micheli, tra il Cile e il san Paolo, in un’idea da inseguire a fari spenti, perché il rischio è incalcolabile. I due mesi che separano dal mercato sembrano infiniti, ma le voci si accavallano, gli estimatori si sommano e la Clausura cilena sta per entrare nel vivo: Micheli, il ministro per gli affari esteri in Sud America, decolla a sorpresa e resta praticamente piantonato a Santiago, cominciando ad assumere nozioni di Vargas. Ma a volte basta poco: uno scatto, un dribbling, un controllo al volo e infine un gol e un assist per dare il via all’operazione. Scende in campo Leo Rodriguez, ex atalatino dell’epoca di Mondonico a inizio anni ‘90, ma anche procuratore di Denis; e con lui c’è Alejandro Mazzoni, ch’è il manager del pocho: l’Universidad de Chile è avvisata e la trattativa può partire.
IL BLITZ – Il 26 novembre, stadio «Brumana» di Bergamo, ad assistere ad Atalanta-Napoli ci sono Rodriguez e Mazzoni, mentre Micheli è rimasto in Cile a studiare il talento. Via libera all’operazione, con l’ok di De Laurentiis, chiaramente. Universidad de Chile allertata: c’è la volontà del Napoli, E’ il pass per andare da Vargas, in rispetto d’un protocollo c’è l’autorizzazione a chiacchierare con l’attaccante. La svolta, praticamente, perché la stellina cilena s’inammora del progetto, fantastica di questa sua esistenza nel regno di Diego, s’inebria di Lavezzi e Hamsik e Cavani e d’un calcio che può esaltarne le proprie caratteristiche. E’ un assenso a prescindere, con tanto di precontratto che comincia a danzare sul tavolo, per entrare dolcemente e però prepotentemente nell’affare: Vargas dice sì e lascia che siano poi i club a trovare l’accordo, ma ormai è fatta.
L’ANNUNCIO -Arrivano da Londra (l’Arsenal e il Chelsea), arrivano dalla Russia (Cska di Mosca e Zenit San Pietroburgo), arrivano in massa e però poi rientrano: De Laurentiis ha suggerito per l’assalto in piena regola, undici milioni di euro, prendere o lasciare, e il regalo di Natale è confezionato per il san Paolo. Play: si gioca.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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