Tocca di nuovo a lui. A Miguel Britos. Contro la Lazio, sabato sera, ritroverà posto anche il mancino arrivato l’estate scorsa dal Bologna e ancora in cerca d’una identità con la maglia azzurra. Ma non per colpa sua. E’ che il signor Miguel in questa stagione ha avuto più sfortuna che soddisfazioni. Tuffatosi nella nuova realtà napoletana con la speranza di bruciare le tappe d’una carriera ancora avara di successi, infatti, Britos subito ci rimise un piede in Spagna, nell’amichevole d’agosto contro il Barcellona. Pronti via e un’infrazione al quinto metatarso dal Nou Camp lo portò direttamente sul tavolo operatorio della clinica Dexeus. Da allora sono passati sette mesi e un po’ ma – vuoi per nuovi brevi acciacchi, vuoi per legittima prudenza, vuoi per l’ingombrante presenza di Salvatore Aronica – Britos ha vissuto più ai margini che dentro la formazione azzurra. Ha dovuto stringere i denti e ricominciare. Panchina e ancora panchina. Una lunga, silenziosa attesa illuminata solo da sette presenze in campionato, sei della quali dal primo minuto. Da titolare, insomma. Come titolare sarà sabato all’Olimpico, spinto in campo, sì, dalla sua recuperata condizione atletica, ma inevitabilmente anche dalla carestia d’esterni che ha colpito all’improvviso la squadra di Mazzarri.
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