Nei mesi scorsi è stato convocato in Procura, è stato ascoltato, ma i pm non gli hanno creduto, al punto tale da interrompere l’interrogatorio con tanto di nomina di un avvocato di fiducia.
Domani è atteso in aula, dinanzi alla settima sezione penale per la prima udienza dopo la parentesi estiva del processo che punta ad accertare – tra l’altro – ipotesi di riciclaggio in alcuni ristoranti del lungomare. Tocca a lui, a un agente dei servizi segreti, raccontare la propria versione su alcune intercettazioni ricavate nel corso delle indagini condotte dalla Dda di Napoli. Non sarà l’unico ad essere convocato, lo 007, citato come testimone indagato di reato connesso nella storia che vede sotto giudizio manager, imprenditori della ristorazione, fiscalisti.
Difeso dal penalista Leopoldo Perone, l’agente in forza ai servizi deve rispondere dei suoi rapporti con l’imprenditore a giudizio Marco Iorio, secondo quanto emerge da alcune telefonate finite nella misura cautelare eseguita il 30 giugno del 2011 dal gip Maria Vittoria Foschini. Stando all’interpretazione del giudice, l’imprenditore avrebbe contattato l’agente in servizio a Roma, per effettuare la bonifica di un’auto di famiglia e scongiurare così eventuali intercettazioni ambientali. Sul punto, l’agente è stato ascoltato qualche tempo fa in Procura dai pm Sergio Amato e Enrica Parascandolo, nel corso di un interrogatorio che non sembra essere stato convincente. Ora è atteso in aula per spiegare ai giudici il senso di quelle telefonate con l’imprenditore in cui si accenna alla possibilità di «attrezzarsi» per «fare un giro a Napoli».
E non è l’unico ad essere citato dai pm per l’udienza di domani mattina. Saranno ascoltati manager e professionisti legati al giro di interessi di soci del gruppo imprenditoriale finito sotto inchiesta, mentre i giudici si preparano a mettere mano al calendario degli altri appuntamenti in aula. Ritmo serrato, nelle prossime settimane saranno convocati anche Lavezzi, Balotelli e Fabio Cannavaro, tutti e tre non indagati, chiamati a rispondere per i rapporti di conoscenza e di frequentazione intrecciati negli anni con Marco Iorio.
Processo giunto nel vivo, sono diversi i punti portati dinanzi al collegio presieduto dal giudice Rosa Romano, al termine delle indagini Dia: si va dalla presunta rivelazione di atti coperti da segreto istruttorio (ipotesi contestata all’ex capo della Mobile Vittorio Pisani), alle accuse di riciclaggio del denaro sporco e di usura mosse ad alcuni imprenditori finiti a giudizio.
Tocca poi alle presunte parti offese di prestiti a strozzo presentarsi in aula e raccontare la propria storia, in attesa di ascoltare i testi della difesa ammessi dalla settima sezione penale.
A scorrere la lista delle difese, anche i nomi del pm della Procura nazionale antimafia Filippo Beatrice e di altri pm in passato in forza alla Dda di Napoli. Ritmo serrato, possibile che a gennaio la Procura chiuda l’istruttoria con la propria requisitoria, in una vicenda che attende il verdetto di un giudice.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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