Aurelio De Laurentiis fa solo un accenno alla vicenda («mi reputo una persona garbata ed educata») ma intanto la procura federale indaga. Per le parole contro i giornalisti definiti «dei gran cafoni perché interessati solo ai soldi» e per il successivo attacco del presidente del Napoli contro un cronista di Telelombardia («Le metto anche le mani addosso se continua…»), il procuratore Stefano Palazzi ha aperto un fascicolo.
Nei prossimi giorni potrebbero essere ascoltati i protagonisti della vicenda, ossia lo stesso De Laurentiis, il giornalista Andrea Longoni e tutti coloro che hanno assistito da vicino all’episodio. In tempi non brevi, cioè non prima di settembre, si potrebbe anche arrivare a un deferimento e dunque a una squalifica per De Laurentiis. Anche il Napoli rischia un’ammenda per responsabilità diretta.
In precedenza, dopo la presa di posizione dell’Ussi, era stato l’Ordine nazionale dei giornalisti a chiedere l’intervento della magistratura ricordando anche che poco tempo fa, «alla domanda di una collega aveva risposto che avrebbe messo lei nuda in campo» al posto di Lavezzi.
De Laurentiis ieri non ha rinunciato a una polemica con il presidente della Federcalcio Abete: «Non si deve permettere di parlare male della Lega che dà alla Nazionale tutti i giocatori che rischiano gravi infortuni. Nel calcio moderno la nazionali hanno un futuro solo se si ridurrà il numero delle squadre nei campionati».
Poi ha raccontato il retroscena dell’addio -annunciato- di Lavezzi: «È venuto in barca la scorsa estate e mi ha chiesto di andare via. Mi ha detto: ”io a Napoli non vivo più, non riesco a campare”. Io gli ho fatto cambiare idea spiegandogli che per i napoletani lui è come l’immagine di San Gennaro. Quest’anno quando è tornato un’altra volta per dirmelo non potevo ripetere la stessa farsa: è venuto e mi ha detto: ”voglio andare a Parigi”. E io ho detto: va bene, andiamo».
Su Cavani mostra serenità: «Sono felice per la sue parole. Resterà al Napoli – dice a Raisport – se poi arriverà qualche cafone con soldi di dubbia origine che mette sul piatto 100 milioni di euro ci metteremmo a parlare». Il patron ha parlato di mercato. Ha ammesso: «Behrami ci interessa». Poi ha ammesso quello che fino a poco tempo fa aveva invece più volte negato: «Jovetic volevo comprarlo, ma è stato troppo spesso infortunato e non abbiamo capito bene il suo stato fisico. E poi è un troppo grande giocatore per il Napoli: per fare spazio a lui dovremmo levare Cavani o Pandev. Non possiamo sempre costruire e demolire. E poi che me ne faccio? Ho gli attaccanti migliori d’Italia. Lo ripeto: mi serve solo un difensore e un centrocampisti». E sul futuro. «Mi piacerebbe fare come Pozzo e comprare un club all’estero come già mi consigliò Marino».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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