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Per la gara di San Siro la difesa azzurra ritrova il suo capitano

E ora avanti gli altri: per rimettere ordine nel minutaggio, per verificare chi ha giocato e quanto, per capire se è il caso di mischiare le carte, quindi il Napoli. E’ una corsa con il cronometro in mano, per preservare i muscoli e però anche le idee, per avere un gruppo capace di reagire istintivamente, immediatamente al black-out. Si cambia e però senza stravolgere il contenuto d’una squadra che dentro di sé ha qualità indiscutibili, come dimostra la storia d’un biennio targato-Mazzarri: però sarà turn-over, perché domenica c’è il Milan e giovedì ci sarà il Siena e il lunedì successivo il Chievo e poi a seguire il venerdì bisognerà andare a Firenze, prima di calarsi nella vigilia da cuore e batticuore che conduce al Chelsea.

 

IL CAPITANO – Marassi è ormai una fitta che appartiene al passato e Paolo Cannavaro, al mattino, mentre intorno c’erano ancora le streghe di rientro dal San Paolo per lo 0-0 con il Cesena, ci ha messo del suo per trasmettere serenità e ironia, per candidarsi al rientro e garantire a Mazzarri un’opzione in più. Cannavaro c’è e intorno a lui viene risistemato un settore nel quale un po’ tutti, tranne Campagnaro, hanno avuto modo di riposare, ma nel quale le certezze sono scandite dai tabellini delle partite precedenti. E allora, a naso, aspettando l’allenamento pomeridiano, davanti a De Sanctis, da destra verso sinistra, ancora Campagnaro, poi Cannavaro e infine Aronica, restituito al ruolo naturale di terzo di sinistra.

EL MOTA VA – Da Maggio a Dossena e da Dossena a Zuniga, sulle corsie esterne Mazzarri ha avuto modo di proporre sistematicamente – seguendo calcoli e verificando lo stato di salute – l’alternanza; è in mezzo, invece, che c’è un uomo ormai dedito agli straordinari, una specie di stakanovista del pallone che tira il carro come un mulo: chiamasi Walter Gargano, El Mota per gli amici, sei gare su sette dal 9 gennaio in qua e chilometri percorsi a ritmo frenetico. Ma voi rinuncereste mai a un maratoneta che va così forte e recupera tanti palloni? Gargano è l’insostituibile per antonomasia e sarà al suo fianco che si alimenterà il ballottaggio: l’ultimo Dzemaili ha offerto risposte concrete e convincenti che, attualmente, lo pongono in lieve vantaggio rispetto a Inler, comunque autorevole interprete del ruolo di mediano-regista.

 

I TENORI – Ora i tenori abbondano ed è meglio per Mazzarri, travolto da un problema piacevolissimo riservato a poco: Lavezzi è prontissimo, avendo scontato la sua giornata di squalifica, e con lui ci sono un Pandev divenuto sempre più parte integrante, un Cavani che segna (quasi) sempre e un Hamsik che consente di offrire equilibrio. E poi, tra le pieghe d’un settore ricco, ci si ficca anche Vargas. Ma avanti siete sicuri che ci sia posto?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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