Il messaggio, chiarissimo, è stato ripetuto ad alta voce ( «serve attenzione» ): e quando le porte si sono spalancate, s’è intuito ch’era stato recepito. Attenzione: al Pescara e a se stessi, al pericolo giallo – che incombe, con tutti quei diffidati – e alle dinamiche varie d’una partita infida. Attenzione: ai dettagli, alla cura dei particolari che un «maniaco» della panchina è incapace d’ignorare. Attenzione alla classifica, alla Champions, a non concedere nulla, ma proprio nulla, perché la Roma l’ha spiegato bene cosa sia il Pescara. Attenzione all’euforia, tanta, che in un 25 aprile propizio, perché è festa e fa caldo, spinge oltre cento tifosi a Castelvolturno e crea un bel clima già di partita (all’esterno del centro sportivo).
UN DUBBIO – Attenzione: Campagnaro sta un po’ così e dunque, il dubbio viene spontaneo, all’antivigilia di una gara da vincere a tutti i costi, per tenere il Milan (e la Fiorentina) a debita distanza, per avvicinarsi all’Europa che conta, per eliminare un’altra partita e sentirsi più sicuri. In porta torna De Sanctis, dopo la giornata di squalifica; ma nella linea a tre della difesa, non è invece certo che ci sia Campagnaro: anzi, per dirla tutta, è più probabile che il titolare sia Gamberini che il toro, virtualmente seduto in panchina. Gli allenatori hanno occhi ovunque, pure al di là della prossima partita: domenica 5 maggio, al san Paolo, in notturna, c’è l’Inter, e rischiare di forzare l’argentino, per perderlo nella disponibilità in vista di una gara sentita, sembra utopia. Gamberini è un destro naturale che garantisce solidità ed esperienza al settore: per ora, il posto sembra suo; il resto va affidato (semplicemente) alla rifinitura odierna.
SI CAMBIA – Non c’è Behrami ed allora rientra Inler, che ha trascorso qualche settimana in panchina, dopo l’esplosione di Dzemaili: l’avvicendamento automatico cancella qualsiasi altra possibile opzione e concede, semmai, a Mazzarri, la possibilità di chiedersi se sia il caso di cambiare qualche esterno. Maggio è apparso meno brillante, ma ha una volontà impressionante; e vabbè che quell’Armero lì domenica pomeriggio ha cambiato la partita con il Cagliari, ma nelle gerarchie Zuniga rimane in vantaggio. Però la tentazione Mazzarri ce l’ha e si è lasciato queste ultime considerazioni persino per il sabato mattina: la notturna consente di andare a fare un allenamento muscolare all’alba del giorno in cui è in programma il match e la finestra su una delle due corsie (la sinistra più della destra) resta socchiusa.
IL VICE MATADOR – Ma è chiaro che la curiosità si scatena innanzitutto sul sostituto dell’insostituibile Cavani: un altro matador non c’è però esistono alternative tattiche. La prima, quella che Mazzarri sembra preferire prevede lo spostamento di Pandev in attacco come prima punta, con Insigne che gli sta al fianco e Hamsik che danza sulla trequarti; altrimenti, ad Insigne può essere sempre chiesto di indietreggiare sulla linea dello slovacco, garantendo maggiore copertura sulle diagonali. Calaiò è la terza via, quella che sembra meno percorribile allo stato attuale, ma che galleggia là tra le potenziali possibilità.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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