Sette giorni di tempo per presentare un piano industriale con le «caratteristiche di fattibilità e concretezza» che assicuri la sopravvivenza dell’ippodromo di Agnano e che «non preveda la perdita neanche di un posto di lavoro». Un vero ultimatum quello che il Comune, proprietario dell’impianto, ha presentato alla società di gestione, al termine dell’incontro che il maggior azionista, Gaetano Papalia, ha avuto con il sindaco De Magistris e gli assessori Tommasielli (Sport) e Panini (Lavoro). Sindaco e assessori hanno ricevuto in sedi separate anche una delegazione dei sindacati della Slc-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilcom-Uil insieme con le Rsu dell’ippodromo e una rappresentanza di driver, allenatori e proprietari.
I lavoratori non ricevono lo stipendio da giugno e l’ippodromo è fermo da 40 giorni. L’Assi (l’ente che gestisce le corse per conto del ministero delle Politiche Agricole) già da dicembre potrebbe programmare di nuovo le corse ad Agnano, previa una significativa manutenzione delle piste. «Cosa al momento impossibile – denunciano i sindacati – vista l’esiguità dei lavoratori in servizio e l’aumento delle ore e dei dipendenti in cassa integrazione». I dipendenti sono disposti a riprendere il lavoro a pieno ritmo, ma la società ha le casse vuote (i proventi maturati presso l’Assi sono bloccati da un ricorso di Equitalia) e finora non è riuscita a pagare nemmeno una minima parte degli arretrati.
Papalia due settimane fa aveva annunciato entro il 10 novembre l’ingresso di un partner che avrebbe potuto portare avanti una gestione provvisoria. Il 10 novembre è alle spalle e di nuovi soci nemmeno l’ombra, anche se dall’entourage di Papalia trapela che il maggior azionista di Agnano sta ancora lavorando su questa possibilità. Ma ormai non c’è più tempo da perdere. Per Agnano dicembre è un mese troppo importante, nel quale sono in calendario corse e gran premi sia di trotto che di galoppo. In mancanza di «certezze» l’Assi, come ha fatto finora, programmerà i convegni napoletani in altri impianti.
Tra una settimana comunque Papalia dovrà scoprire le carte. O trova i soldi per pagare i lavoratori o il Comune dovrà inchiodare la società alle proprie responsabilità. C’è la «necessità – ha detto De Magistris – di ridare all’impianto una vocazione turistica-artistica e ricettiva in grado di attrarre famiglie e giovani per renderla volano di ripresa dell’area e consentendo inoltre la sopravvivenza dell’attività ippica». Per il futuro (speriamo non troppo lontano) il sindaco sembra avere grandi progetti ma serve anche un piano da attuare in tempi brevi perché se resterà fermo anche a dicembre Agnano diventerà di fatto un ex ippodromo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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