La vecchia guardia nella notte più bella della storia del Napoli di De Laurentiis. Tra le più belle e prestigiose dell’intera vita del club: dai tempi di Diego a quelli del Pocho. Arriva il Chelsea, arrivano l’esperienza e la classe al di là della crisi, e dunque il gioco si fa davvero duro. La soluzione di Mazzarri? Dentro i duri, per mettersi a giocare. Nove uomini di lungo corso su undici (oltre ai giovani di militanza Inler e Cavani): il gruppo storico per fare la storia. Con una possibile sorpresa dietro l’angolo: Campagnaro ha recuperato a tempo di record e si candida per partire dal primo minuto. Proprio come Grava, tonico e reattivo: è questo l’unico dubbio di formazione sulla lavagna di Mazzarri.
HELLO SIR – E allora, la lunga vigilia. Lunga e intensa, vissuta tra emozione, concentrazione, film, biliardo, carte da ritiro e una visita a sorpresa: quella di Gianfranco Zola, che a Napoli è stato il primo e unico vero erede di Maradona, e che a Londra, con il Chelsea, ha incantato il mondo Blues e l’Inghilterra fino ad essere insignito del titolo di Sir. Saluti, abbracci, in bocca al lupo a Mazzarri e ai giocatori e poi via: apparizione nel ritiro del Napoli a fine allenamento, insieme con il manager-amico di una vita, l’avvocato Fulvio Marrucco, che ha suscitato sorpresa ma soprattutto emozione sia nei reduci dell’epoca sia nei giovanotti che stanno scrivendo la storia moderna.
LA DIFESA – Momento amarcord, momento sentimentale e basta così. Perché è con grinta e carica estrema, che in campo dovranno andare gli undici uomini d’azzurro vestiti scelti da Mazzarri: il San Paolo non attende altro che una partita da Napoli, all’arrembaggio per intenderci, e la squadra ha una voglia matta di fare tutti felici. A partire da De Sanctis, che dopo la panchina di Firenze obbligata dall’influenza, ritornerà al suo posto oggi: la porta è sua. Davanti a lui, la consueta linea a tre. Che, per l’occasione, sarà composta da Cannavaro, Aronica e uno tra Campagnaro e Grava. È questo l’unico dubbio, dicevamo: l’argentino, infortunatosi a Firenze, ieri s’è allenato e ha anche giocato la partitina. Un tempo ciascuno con Grava: l’ultimo, decisivo provino è in programma oggi.
LE FASCE – Stanno più che bene, invece, Maggio e Zuniga. Che avranno il compito di fare su e giù sulla fascia destra e su quella sinistra. A completare il reparto, Gargano e Inler: dunque, confermato in blocco il centrocampo schierato regolarmente nelle sei partite giocate finora in Champions. Il colombiano, tra l’altro, rientra dal primo minuto dopo la serata di pausa vissuta a Firenze con la Fiorentina: gli toccherà agire a sinistra, come quasi sempre da quando è arrivato a Napoli.
I TENORI – Confermato anche l’attacco di Coppa: Hamsik, Lavezzi e Cavani, con lo slovacco leggermente alle spalle dei due sudamericani, proprio come è stato impiegato – con grandi risultati – nelle ultime passerelle. I tenori originali, dunque, con Pandev in panchina che scalpita e che a partita in corso può diventare arma micidiale con il suo estro e la sua esperienza. Dal primo minuto, però, fortissimamente loro: Cavani, capocannoniere della squadra con 4 gol (3 al City e uno al Villarreal su rigore); Hamsik (a segno con gli spagnoli sia al San Paolo, sia al Madrigal); e Lavezzi, a caccia della prima rete stagionale in Champions.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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