Anche dopo Londra, l’idea di Moratti è quella di proseguire con Stramaccioni. E’ stata una sua scelta quasi un anno fa e la scorsa estate gli ha fatto firmare un contratto triennale: interrompere il rapporto dopo una sola stagione avrebbe il sapore di una sconfitta personale. Peraltro, il presidente nerazzurro conosce perfettamente le difficoltà che in questi mesi l’allenatore romano ha dovuto affrontare, visto che tra i due i contatti sono più che quotidiani. E’ chiaro però che il destino di ogni tecnico è legato ai risultati. E, nell’ultimo periodo, i capitomboli dell’Inter sono arrivati con troppa regolarità per non far suonare una serie di campanelli d’allarme. Per di più con l’allenatore finito spesso e volentieri sul banco degli imputati, per via delle sue scelte di formazione. Alcune sono state davvero cervellotiche, come pensare che Cambiasso l’altra sera potesse arginare Bale. Altre volte, invece è sembrato temporeggiare troppo prima di correggere la rotta, come nel derby quando ha sistemato la squadra solo nell’intervallo, rischiando di finire il primo tempo sotto di 2 o 3 gol. E’ avventato è stato pure dire, prima del Tottenham, che «l’obiettivo principale dell’Inter è il terzo posto». Le critiche hanno fatto sì che qualcuno in società cogliesse l’occasione per effettuare telefonate e sondaggi. Senza, peraltro, averne ricevuto mandato dallo stesso Moratti. Si è trattato di contatti informali, ma utili per non farsi trovare impreparati nel caso in cui la situazione dovesse precipitare. Anzi, dietro queste manovre c’è soprattutto la finalità di guadagnare potere dentro il club. Pare che una chiamata sia arrivata pure a Mazzarri, che a questo punto non può non essere preso in considerazione come principale alternativa. L’ipotesi Simeone, invece, è venuta meno dopo il suo rinnovo di contratto con l’Atletico Madrid. Ad ogni modo, per cancellare qualsiasi dubbio sulla sua conferma, Stramaccioni non deve far altro che conquistare la qualificazione alla prossima Champions. A quel punto nessuno gli potrà dire nulla.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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