Il Collana riapre al calcio: un «albergo a cinque stelle» per la serie D. La definizione è di Giovanni De Micco, presidente del Ctl Campania che da domani giocherà il campionato sul manto erboso del Vomero, lo stesso dove si è fatta la storia del calcio partenopeo con il Napoli, l’Internapoli e il Campania dei tempi belli. «Giocare al Collana ti riempie d’orgoglio – racconta De Micco – sia da napoletano, perché questo stadio è un pezzo di storia della nostra tradizione sportiva, sia come presidente del Ctl Campania, perché per noi è come un albergo a cinque stelle».
Domani il match contro il Pomigliano (ore 15) per il debutto, ma le emozioni vanno ben oltre l’aspetto agonistico: «Abbiamo rischiato di lasciare la città perché l’impianto di Piscinola, che fino all’anno scorso beneficiava della deroga della Lega Dilettanti, non era più agibile. Pur avendo ricevuto offerte in provincia, ho fatto il possibile per restare a Napoli e per questo devo ringraziare il sindaco De Magistris e l’assessore Tommasielli. Affronteremo club blasonati e molto forti come Foggia, Taranto, Matera e Monopoli, ma non ho timori, perché riserveremo a tutti un’accoglienza degna della storia di questa struttura».
È un po’ come sognare a occhi aperti: ieri la cavalcata dalla Seconda categoria ai Dilettanti nazionali, oggi l’arrivo in un impianto che ha ripreso a essere il cuore pulsante dell’attività sportiva. Carpisa Yamamay (calcio femminile), Partenope (rugby), Napoli ‘82 (football americano) e Ctl Campania le società che divideranno il terreno vomerese ma non c’è rischio che si pestino i piedi.
«Assolutamente no – afferma De Micco – ringrazio gli altri club per la disponibilità e nel nostro piccolo siamo fieri che questa struttura diventi polo di aggregazione per un intero quartiere e non solo sportivamente. Concetto che ribadirò anche nella conferenza stampa di presentazione che la prossima settimana faremo a Villa D’Angelo». Orgoglio e amarcord personale: «Da ragazzino con mio padre seguivo le partite del Campania di Morra Greco: quella squadra, ripartita dal quartiere di Barra Ponticelli, sfiorò la promozione in B. E io ero lì a fare il tifo». Lo stadio c’è, arriveranno anche programmi più ambiziosi? «La nostra è una piccola società che nonostante le carenze strutturali, con grandi sacrifici e allevando giocatori tutti napoletani, ha già fatto un miracolo. Puntiamo solo a trasmettere i valori di un calcio pulito, non abbiamo alcun desiderio di rivalsa e nemmeno puntiamo a essere una seconda squadra cittadina. Del Napoli siamo tifosi e saremmo ancora di più orgogliosi se, un giorno, un nostro ragazzo potesse indossare la maglia azzurra».
Nonostante «l’ingresso» al Vomero la squadra si dividerà su altri campi cittadini: campionato al Collana e allenamenti al Barassi di Secondigliano («per il quale devo ringraziare la Figc, in primis il presidente Colonna e il segretario Pastore»), settore giovanile a Piscinola. Obiettivi? «Gruppo compatto e di buon livello. Ce la giochiamo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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