Mazzarri ha deciso di difendersi in prima persona dalla sanzione comminata dal giudice sportivo Tosel dopo la partita Atalanta-Napoli. L’allenatore aveva subito il provvedimento perché secondo un commisarrio di campo dopo il gol del pareggio di Cavani al 94′ si era rivolto con un gestaccio ai tifosi bergamaschi. Mazzarri, accompagnato dall’avvocato Mattia Grassani, si è recato ieri nel primo pomeriggio a Roma per difendersi da questa accusa davanti ai giudici federali di secondo grado.
La Corte di giustizia federale, infatti, ha accolto il ricorso presentato dall’allenatore contro l’ammonizione con diffida (più ammenda di 8,000 euro). È stato quindi annullata la sanzione inflittagli dopo la partita a Bergamo: il tecnico si era lasciato andare ad un gesto di esultanza che era stato interpretato come il gesto dell’ombrello. Mazzarri aveva già chiarito tutto negli spogliatoi. «Ho semplicemente esultato per il gol di un mio giocatore». Tesi pienamente accolta. Il tecnico ha portato alcune prove documentali e nel ricorso è stato messo in evidenza che essendo stato rilevato l’episodio da un commissario di campo la decisione non poteva essere presa dal giudice sportivo.
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